AMBIENTEPOLITICA

Neonicotinoidi, la lotta continua

OrchmasonAMBIENTE – I ministri dell’agricoltura dell’UE non hanno votato a maggioranza la moratoria su due insetticidi nocivi per le api, ma alla Commissione europea resta ancora la possibilità di applicarla. E negli Stati Uniti, dove le api stanno molto peggio, è iniziata una causa contro l”Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA).

Malgrado l’appello di 2,5 milioni di cittadini, il 15 marzo i ministri dei paesi dell’Est si sono opposti alla sospensione per due anni del clothianidin (venduto come Poncho dalla Bayer, e come Santana dalla Sumitomo Italia) e del thiametoxam (Cruiser, della Syngenta), mentre Germania e Gran Bretagna si astenevano con il pretesto che alcune ricerche sulla tossicità dei composti erano ancora in corso.

Però la sospensione era stata raccomandata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la quale concludeva invece che l’imidacloprid (Confidor e Gaucho, della Bayer) presentava rischi minori, perché viene usato per piante che le api bottinano solo in mancanza di meglio. E mentre i politici possono ignorare il parere dell’Autorità, la Commissione può accoglierlo lo stesso in una regolamentazione, come sembra determinato a fare il commissario Tonio Borg.

In Italia dal 2009 la sospensione dei tre composti viene rinnovata ogni anno e le api si sono riprese. Negli Stati Uniti, dove erano state falcidiate nel 2006-2007 dalla sindrome di spopolamento delle colonie, gli alveari sono la metà di quelli del 2006 e l’anno scorso associazioni di apicoltori avevano chiesto all’EPA un provvedimento di emergenza contro i neo-nicoitinoidi. Invece bisogna aspettare che le industrie chimiche ne dimostrino la non tossicità entro il 2018…

L’EPA non è intervenuta e il 21 marzo scorso è stata denunciata per procurati danni da quattro apicoltori affiancati da Beyond Pesticides, Center for Food Safety, Pesticide Action Network (North America), Sierra Club e Center for Environmental Health.

Le api hanno difensori potenti, una causa simile potrebbe avvenire anche in Europa. Invece, il declino di altri impollinatori non suscita nemmeno una petizione. In 49 paesi del mondo, un misto di bombi, api solitarie, vespe, mosche, mosconi, farfalle, coleotteri ecc. aumenta la resa di 41 specie di frutti e bacche ben più dei battaglioni di api mellifere, scrivevano Lucas Garibaldi et al. il 28 febbraio. E in un’altra ricerca anticipata anch’essa su Science Express quel giorno, Laura Burke et al. dimostravano che tanta efficacia dipende proprio dalla loro varietà.

Ci vorrebbe la par condicio.

Crediti immagine: Red58bill, Wikimedia Commons

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