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Sei un cinico? Rischi la demenza senile

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WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Se è uno dei capisaldi con cui affrontate la quotidianità, un nuovo studio potrebbe portarvi a rivedere il vostro approccio alla vita. Per il vostro bene. La ricerca, pubblicata su Neurology, ha indagato per la prima volta il nesso tra la sfiducia cinica e la demenza senile, dove con sfiducia cinica si intende il partire con il presupposto che il vostro prossimo sia motivato unicamente da spinte egoistiche. Questo tipo di atteggiamento piuttosto pessimistico era già stato associato in precedenza ad altri problemi di salute, in particolare quella cardiovascolare.

Come spiega Anna-Maija Tolppanen della University of Eastern Finland di Kuopio, “questa scoperta va ad aggiungersi all’evidenza che il modo in cui le persone affrontano la vita, insieme alla loro personalità, può avere conseguenze anche sullo stato di salute”. Scoprire in che modo un tratto come il cinismo possa influenzare il rischio di sviluppare demenza può fornire agli scienziati spunti molto importanti, su come intervenire sui pazienti e ridurre il rischio di veder compromesse le loro capacità intellettive con l’avanzare dell’età.

Lo studio ha coinvolto 1.449 persone tutte intorno ai 71 anni, che seguite per quasi dieci anni sono state prima testate per la demenza senile, e in seguito hanno risposto a un questionario tramite il quale veniva misurato il loro livello di cinismo. Come si valuta una cosa simile? In base a quanto ci si trova d’accordo con affermazioni quali “penso che la maggior parte delle persone mentirebbe per fare strada”, “è più sicuro non fidarsi di nessuno” e “la maggior parte delle persone fa scelte poco oneste per ottenere un profitto o un vantaggio, piuttosto che perderlo”. Basandosi sui punteggi ottenuti dalla compilazione del questionario, i partecipanti sono stati poi divisi in tre gruppi: persone poco ciniche, moderatamente ciniche e molto ciniche.

Per quanto riguarda il test per diagnosticare la demenza, 622 persone l’hanno completato due volte, la seconda a circa otto anni dall’inizio dello studio. A 46 di queste è stata effettivamente diagnosticato il disturbo. Partendo tuttavia dal presupposto che anche altri fattori (oltre ad un’attitudine al cinismo) potevano influire sul rischio di svilupparlo, i ricercatori hanno elaborato i dati della loro indagine includendovi elementi come elevata pressione sanguigna, colesterolo alto e fumo. Anche tendendo conto di queste caratteristiche, è emerso che le persone ciniche hanno il triplo di possibilità di sviluppare demenza senile rispetto a quelle meno ciniche.

Insomma, un approccio più positivo alla vita potrebbe beneficiare non solo chi vi sta intorno e deve avere a che fare con voi, ma anche la vostra salute dopo una certa età. Ora che lo sapete, potete prendervi per tempo iniziando a mettere da parte la sfiducia cinica. La buona notizia è che il team di scienziati finlandesi ha indagato se il cinismo fosse anche potenziale causa di una morte precoce. Le persone studiate in questo caso erano 1.146, 361 delle quali sono morte nei dieci anni di follow-up previsti dalla ricerca. Se inizialmente i decessi sembravano associati al cinismo, una volta che sono stati considerati altri fattori determinanti come salute generale, condizione socioeconomica, comportamento e abitudini come il fumo, la correlazione è sparita.

Crediti immagine: Grahambones, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".