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LIBRI – Al tempo dei primi uomini

Dai primi ominidi fino ai primi villaggi: un libro gioco racconta 500 mila anni di Prei(storia) ai più piccoli

al-tempo-dei-primi-uomini---310-310CULTURA – A tracciare una separazione tra storia e preistoria c’è la scrittura. Si parla di storia a partire da circa 3000 anni prima di Cristo, quando sarebbero comparse le prime forme di scrittura nell’Antico Egitto. Ma e…prima? Prima c’è stato moltissimo, per un periodo talmente lungo da far sembrare la storia un breve epilogo. Un percorso affascinante raccontato da Al tempo dei primi uomini (Editoriale Scienza, dai 7 anni), un libro gioco pieno di immagini, finestre e scomparti segreti per andare indietro nel tempo. Quando abbiamo iniziato a camminare diritti? Gli esseri umani arcaici, che a differenza dei loro antenati camminavano in piedi (e per questo si parla di Homo erectus), hanno cominciato ad abitare la nostra Terra già 500 000 anni fa, in Africa.

Usavano già il fuoco e lavoravano la pietra, fabbricando le amigdale, piccole pietre a forma di mandorla che usavano per cacciare. Cominciammo a diventare veri cacciatori però, molto, molto tempo dopo, oltre 400 000 anni dopo la comparsa dei primi esseri umani arcaici. Arriva poi l’uomo di Neanderthal, comparso 60 000 anni fa, che seppelliva i morti nelle grotte. Passa ancora un po’ di tempo, 30 000 anni (cioè 15 volte quello che è passato dalla nascita di Cristo fino a oggi!) e arriva l’uomo di Cro-Magnon, che è già Homo sapiens. Alle grotte Homo sapiens comincia a preferire le tende e passa a un’alimentazione più varia.
Siamo alla fine della prima Era glaciale, 20 000 anni fa, e l’umanità già lavora le pelli, sa cucire, produce utensili e soprattutto statuette artistiche, sa cantare e fare musica. Poi, piano piano, in un tempo di circa 15 000 anni diventiamo sempre più stanziali, iniziamo a coltivare, a costruire le nostre case e i villaggi. È il Neolitico, l’ultima fase della Preistoria: l’arrivo della scrittura, e quindi la nascita di quella che chiamiamo civiltà, si sta preparando. Non dimentichiamoci però che è solo un piccolo tratto di una storia molto più lunga.

@CristinaDaRold

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.