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Dalle diatomee un guscio di silicio contro il cancro

Uno studio condotto all'University of South Australia ha messo in luce l'utilità delle diatomee nel trasportare i farmaci direttamente nei pressi delle cellule cancerose

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RICERCA – Una delle principali sfide nella lotta contro il cancro è la possibilità di trasportare i farmaci antitumorali nei pressi delle cellule cancerose, eliminando solo queste ultime ed evitando danni alle cellule sane. Un gruppo di scienziati australiani ci è riuscito e il risultato del loro lavoro è stato pubblicato su Nature Communication.

Utilizzando un’alga unicellulare della famiglia delle diatomee (Thalassiosira pseudonana) geneticamente modificata i ricercatori sono stati in grado di eliminare solo le cellule cancerose trasportando specifiche molecole antitumorali nei pressi dei gruppi di cellule malate. Lo studio ha evidenziato che questa nuova tecnica è in grado di eliminare il 90% delle cellule tumorali in colture di cellule umane e di far regredire tumori presenti in modelli animali.

Il risultato è stato reso possibile dal lavoro del gruppo del professor Voelcker della University of South Australia e si è basato su una caratteristica intrinseca delle diatomee: la particolarità di essere in grado di produrre un guscio di biossido di silicio attorno a loro. Questo guscio le protegge da molecole esterne in grado di danneggiarle e ha permesso ai ricercatori di modificare il genoma degli organismi unicellulari in modo da permettergli di agganciare molecole antitumorali tenendole all’esterno del guscio, in vescicole dette liposomi, e trasportarle vicino alle cellule malate. Una volta rilasciate, le molecole attaccano solamente le cellule tumorali visto che sono coniugate con anticorpi che riconoscono in modo specifico le cellule malate.

Il risultato è molto interessante in quanto i trasportatori utilizzati per consegnare i farmaci antitumorali nei pressi dei gruppi di cellule cancerose sono biocompatibili e biodegradabili e possono riconoscere, grazie agli anticorpi specifici, solo le cellule che devono effettivamente essere eliminate.

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Immagine: PublicDomainPicture, Pixabay

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Dario Olivieri
Dottore di ricerca in Neurobiologia, freelance. Mi sono avvicinato al mondo della comunicazione scientifica collaborando con SISSA Medialab nell'ambito del progetto "Sissa per la scuola".