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Il gatto selvatico europeo, minacciato dall’ibridazione

L'introgressione del gatto domestico ha ridotto le popolazioni di quello selvatico attraverso gran parte dell'Europa, ma non sulla penisola iberica. Perché?

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AMBIENTE – Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è una sottospecie di gatto selvatico minacciata (NT, near threatened) dalla frammentazione dell’habitat, le foreste, ma soprattutto a causa dell’introgressione del gatto domestico (F. s. catus). Ovvero il passaggio di geni tra una specie e l’altra. Ma questa minaccia legata all’ibridazione cambia molto in base all’area in cui ci si trova.

Lo spiega un nuovo studio sulla rivista Zoology, con spunti importanti per la conservazione del piccolo felino selvatico, che ha tra i punti chiave proprio il controllo di quello domestico. Se nelle aree non Mediterranee la sottospecie europea  sta scomparendo, nella penisola iberica succede il contrario: l’ibridazione con il gatto domestico è un fenomeno raro. Come è possibile?

I ricercatori J.M. Gil-Sànchez, J. Karamillo e J.M. Barea Azcòn hanno studiato la dimensione delle popolazioni di gatti selvatici e di quelli domestici nelle aree di simpatria, come vengono chiamate quelle zone in cui due popolazioni convivono o possono entrare in contatto, ma in questo caso senza alcun segno di ibridazione.

Hanno stimato il numero di gatti sfruttando le fototrappole e sono stati due gli elementi a stupirli: non solo non sembrava esserci traccia di ibridi tra i due felini, ma il numero di gatti randagi e ferrar -gatti domestici che non hanno mai avuto contatti diretti con esseri umani- era molto basso. Nonostante la presenza di molti villaggi nei dintorni, popolati da felini “di casa” in abbondanza.

Azcòn e i colleghi hanno osservato che le due tipologie di gatti non occupano lo stesso areale né entrano in contatto, una situazione particolare rispetto alle altre aree europee che condividono. Il gatto selvatico europeo popola le foreste dell’Europa e della Turchia fino al Caucaso ed è presente anche in Italia (ma i dati IUCN a disposizione sul suo stato di conservazione sono limitati), dove sono già stati segnalati dei casi di ibridazione.

I motivi risiederebbero in una serie di fattori come diverse preferenze di habitat, predazione, limitazioni nel trovare cibo e competizione. Elementi importanti da considerare per tutelare la sottospecie nel resto del suo areale, dove la chiave per la conservazione sarà proprio la gestione di quello domestico -che discende a sua volta da un’altra sottospecie di selvatico, quello africano, F. silvestris lybica-.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Cani per la conservazione delle specie

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti foto: Grottesdehan, Wikimedia Commons

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".