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Balli latini per far muovere gli anziani

Farli scendere in pista è molto più efficace degli incontri a tema salute: i primi risultati di BAILAMOS, un progetto per migliorare lo stile di vita

Interventi culturalmente su misura, come insegnare la salsa alla comunità latina, si sono rivelati utili per migliorare lo stile di vita delle persone e ridurre il rischio di patologie cardiache, infarto e diabete di tipo 2.

SALUTE – Dopo quattro mesi di lezioni di ballo latino americano, un gruppo di anziani riusciva a camminare più rapidamente e ha visto migliorare le condizioni di salute generali. Le danze li hanno spronati a dedicare il tempo libero all’attività fisica, molto più di quanto siano riusciti a fare degli incontri informativi: è il risultato di una ricerca presentata al Lifestyle 2016 Scientific Sessions, che incoraggia a far scendere in pista gli over 60.

L’indagine ha coinvolto 54 persone di circa 65 anni tutte parlanti lingua spagnola, che per quattro mesi sono state assegnate in modo casuale a una serie di lezioni di ballo oppure iscritte a un programma educativo a tema salute. All’inizio e alla fine dell’esperienza hanno completato un questionario sull’attività fisica svolta nel tempo libero e fatto un test sulla camminata, percorrendo 400 metri mentre i ricercatori monitoravano la durata della performance.

Dopo i quattro mesi di danze, i ballerini impiegavano meno di 392 secondi per percorrere i 400 metri, contro i 430 iniziali, mentre l’attività fisica svolta nel tempo libero è aumentata da 650 minuti a settimana fino a 818. Per il secondo gruppo i miglioramenti sono stati molto meno marcati: da 419 a 409 secondi per completare il percorso, da 522 a 628 minuti settimanali dedicati all’attività fisica.

Culturalmente su misura

L’intero programma è stato curato da BAILAMOS, un progetto dell’Università dell’Illinois che sviluppa interventi culturalmente su misura per migliorare lo stile di vita delle persone. Questo progetto in particolare, legato alla comunità latina, comprendeva quattro diverse tipologie di ballo e lezioni via via più complesse con coreografie. Gli obiettivi che cerca di perseguire sono in linea con i 2020 Impact Goals dell’American Heart Association, secondo i quali 150 minuti di attività fisica moderata o 75 di attività intensa a settimana riducono il rischio di patologie cardiache, infarto, diabete di tipo 2 e aiutano a mitigare le condizioni associate all’invecchiamento. Per di più  contribuiscono a ridurre lo stress e migliorare l’equilibrio e la mobilità.

Durante la vecchiaia molti uomini e donne latini sono impegnati a tal punto nel gestire le necessità legate alla salute da non trovare il tempo per l’attività fisica, commenta in un comunicato Priscilla Vásquez, che ha guidato questa parte del progetto BAILAMOS. “Il programma riesce a coinvolgerli su vari livelli, fisicamente, culturalmente ed emotivamente. Mi è capitato di sentire i partecipanti dei corsi di ballo raccontare di come si sentissero meno stressati. Per di più interagivano tra loro, formando comunità, il che ha avuto un impatto sul loro benessere sia fisico che emotivo”. Nelle fasi successive della ricerca entrerà in gioco anche la risonanza magnetica, per scoprire se il ballo e le attività culturalmente su misura possono avere uno scopo anche sul cervello, aiutando gli anziani che già presentano un lieve deterioramento cognitivo.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Perché vaccinare gli anziani?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".