STRANIMONDI

La scienza secondo Elio e le Storie Tese

Dall'evoluzione ai buchi neri, una breve rassegna dei riferimenti scientifici contenuti nei testi delle canzoni di Elio e le Storie Tese.

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I testi delle canzone di Elio e le Storie Tese contengono spesso molti riferimenti all’attualità e alla scienza. Crediti immagine: nicola abbiuso, Wikimedia Commons

STRANIMONDI – Lo scorso 12 febbraio è uscito Figgatta de Blanc, ultimo album in studio del gruppo meneghino Elio e le Storie Tese. Oltre ai pezzi sanremesi “Vincere l’odio” e “Quinto ripensamento” (quest’ultima una cover di “A Fifth of Beethoven” di Walter Murphy) nella tracklist del disco – il cui titolo fa il verso a Reggatta de Blanc dei Police – troviamo anche “Inquisizione“, un pezzo che parla, fra gli altri, di Galileo Galilei e Charles Darwin. In senso lato, naturalmente, dal momento che Darwin non ebbe mai a che fare con il tribunale ecclesiastico. Di certo però anche la teoria dell’evoluzione per selezione naturale dello scienziato inglese ha avuto e per certi versi continua ad avere qualche problema con le gerarchie ecclesiastiche. “Inquisizione” è l’ultimo di una sempre più lunga tradizione di pezzi dove la band parla di scienza. Dall’incontro fra le tematiche a sfondo scientifico e il linguaggio degli Elii ne sono emerse canzoni in grado di raccontare, molto spesso in anticipo sui tempi, questi temi con un’efficacia comunicativa straordinaria. I testi delle canzoni del gruppo, troppo spesso catalogati come testi demenziali, nascondono in realtà molti livelli di lettura e numerosi riferimenti e citazioni, dall’attualità alla fisica. Vediamone alcuni in una breve rassegna.

Fisiologia e termini tecnici

Uno dei marchi di fabbrica della scrittura di Elio e le Storie Tese è uno sguardo surreale sul corpo umano. Nel differenziarsi totalmente dai topoi classici del testo delle canzoni di musica leggera italiana, Elio e soci si rifanno spesso all’anatomia e alla fisiologia, utilizzando anche termini tecnici: il contrasto fra lo specificità di alcune parole e il contesto goliardico nel quale sono inserite aiuta a rafforzare l’intento comico. Così in “Silos” (dal disco Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, 1989) Elio propone un lungo elenco delle “sostanze dal corpo secrete”; in “Milza“(dal disco Eat the Phikis, 1996) il complessino parla anche di cuore, ma non lo fa come lo farebbe la stragrande maggioranza dei parolieri della musica italiana. Il cuore in questa canzone viene descritto come “muscolatura cardiaca, sempre in movimento; pacemaker di carne, pompetta di vita, polpetta pulsante”: una definizione quasi scientifica in una canzone pop, con una ricchezza lessicale sorprendente, così come accade in “Il congresso delle parti molli” (dal disco Studentessi, 2008) dove addirittura viene citato il meato uretrale. A proposito dell’uso di termini tecnici in “Psichedelia” (dal disco Tutti gli uomini del deficiente, 1999) sentiamo di acidi, basi e sinapsi, in “Tristezza” (dal disco Studentessi, 2008) di benzodiazepine.

Buchi neri, comunicare il rischio e un Premio Nobel

Nel 2008, all’accensione di LHC al CERN, diversi mass media riportarono il rischio che nei tunnel del CERN si generasse un gigantesco buco nero in grado di inghiottire l’universo: tema che EELST avevano quasi preconizzato nel pezzo “Supermassiccio” (dal disco Studentessi, 2008), che inizia come un piccolo saggio di comunicazione del rischio. La canzone inizia con i seguenti versi: “Nello spazio siderale c’è un enorme buco nero. Non ti ci puoi avvicinare non ti ci puoi/Perché quello si mangia tutto/è un problema allucinante/Ma l’umanità non è mai stata informata/E non lo sente come un pericolo incombente”, seguiti poi da un annuncio televisivo di un telegiornale (letto per l’occasione dal giornalista Guido Meda): “Buco nero supermassiccio, dunque! Wilson, il nobel Wilson, continua ad accusare la NASA e questa volta non ha torto! ‘Avete sbagliato tutto!’ dice. Ed in effetti la crescita del buco nero, invece che lenta e graduale, si sta rivelando purtroppo rapidissima, quindi è possibile che a breve ci si ritrovi tutti quanti nel buco nero e profondo e potrebbe anche essere l’ultima edizione del nostro TG, l’ultima edizione dell’umanità”. Il nobel Wilson citato probabilmente è Kenneth Wilson, fisico americano, deceduto nel 2013, Premio Nobel per la Fisica nel 1982 per le sue ricerche sulle transizioni di fase.

Medicina e internet

La medicina è chiamata in causa molto spesso nella discografia degli Elii. Inizialmente furono i caustici pezzi sull’aborto: “Cassonetto differenziato per il frutto del peccato” del 1989 e “(Gomito a gomito con l’)Aborto” pubblicato nel 1993. Non è mancato un accenno alla malasanità nel pezzo sanremese del 1996 “La Terra dei cachi“, dove Elio commentava a suo modo alcune notizie di cronaca che riportavano di gravi errori medici nelle operazioni (“Ti devo una pinza/Ce l’ho nella panza”). Nel brano “Farmacista” (dal disco Craccracriccrecr, 1999) al centro dell’ironia degli Elii sembra esserci il disease mongering, ovvero quella pratica di marketing che punta a indurre nelle persone un sempre crescente bisogno di assumere farmaci, come pare evidente da alcuni dei versi della canzone: “L’uomo moderno è nervosetto. La vita media s’è allungata. L’uomo moderno passa più tempo nervosetto, nel letto. La medicina per ballare, la medicina per gli approcci, la medicina per invitarti a casa mia, nel letto”. Nella goliardica “Gargaroz” (dal disco Studentessi, 2008) il gruppo crea una storia surreale che unisce complottismo e e-health: togliere le tonsille, una pratica medica molto diffusa qualche decennio fa, in realtà frutto di una spietata rete di trafficanti di organi. Non è raro che Elio e soci ironizzino su internet (spesso chiamato dal gruppo “il WWW”): come è nelle loro corde, i testi che parlano di tecnologia si concentrano sugli aspetti più critici e comici portati dalle nuove tecnologie: il disco L’album biango del 2013 contiene i pezzi “Enlarge (Your Penis)” e “Lampo” che fanno ironia sullo spam nella posta elettronica e sulle smanie social di alcuni fan. Nel 1999 gli Elii davano il benvenuto al nuovo millennio con la poetica, ironica e a tratti malinconica “Caro 2000“, in cui si parlava di progresso scientifico, di Millennium Bug, di vaccino per l’HIV e problemi ambientali.

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Enrico Bergianti
Giornalista pubblicista. Scrive di scienza, sport e serie televisive. Adora l'estate e la bicicletta.