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Paola Muraro: ecco quanto emerso dalla commissione ecomafie

È indagata fin da luglio e il procedimento riguarda il traffico illecito di rifiuti nella capitale. Ma non si sa ancora a che titolo l'assessora sia coinvolta

95GkW-cQATTUALITÀ – A Roma la crisi dei rifiuti dell’ultimo anno è stata voluta: questo è il parere dell’assessora all’ambiente Paola Muraro ascoltata ieri sera in commissione ecomafie e finita domenica al centro di una polemica per un’indagine a suo carico. “Fortini mi ha tirata in mezzo per distogliere l’attenzione dalle sue responsabilità” ha inoltre dichiarato “ho pronta una diffida”. Fortini, direttore AMA uscente, aveva coinvolto la Muraro nella sua audizione alla commissione tenuta il 2 agosto, lanciando accuse più o meno esplicite nei confronti dell’assessora. Il direttore della municipalizzata dei rifiuti di Roma, coinvolta nel 2014 nello scandalo Mafia capitale, era sicuro che il Movimento 5 Stelle avrebbe vinto “70-30%” e che lui se ne sarebbe andato nel giro di qualche mese. A lui i 5 Stelle non piacevano, racconta la Muraro, è di un’altra area politica e per questo avrebbe cercato di lasciare il caos alla nuova giunta. Se queste affermazioni dovessero trovare riscontro la posizione di Fortini diventerebbe molto delicata.

Ciò non toglie però che proprio durante l’audizione di ieri sera sia emerso che la Muraro fosse a conoscenza di un’indagine in corso a suo carico già dal 18 luglio. L’assessora all’ambiente fortemente voluta dalla Raggi aveva immediatamente informato la neo sindaca la quale a sua volta aveva informato il direttorio del M5S. Quindi chi doveva sapere ne era a conoscenza e nonostante ciò non ha preso provvedimenti, lasciando che alla fine la notizia spuntasse fuori sulla stampa nella giornata di domenica con lo scoppio di una inevitabile polemica. La Muraro è venuta a sapere dell’indagine perché abitualmente tramite avvocato fa richiesta di sapere di eventuali indagini a suo carico, ma è bene ribadire che al momento non vi è ancora nessun avviso di garanzia. L’unica cosa nota è che il procedimento riguarda un’indagine per traffico illecito di rifiuti, ma non si sa a che titolo l’assessora sia coinvolta.

In attesa di comunicazioni ufficiali e di sapere gli eventuali reati contestati, il Movimento e la giunta 5 Stelle pare che abbiano deciso di fare quadrato attorno alla Muraro. In effetti chi sta svolgendo le indagini, una volta presa in esame la posizione della Muraro, potrebbe anche decidere per il non luogo a procedere se non dovesse riscontrare comportamenti penalmente rilevanti. La questione però mette ancora più in difficoltà la giunta capitolina e la posizione dell’assessora all’ambiente. Se il Campidoglio, infatti, è ormai al centro di discussioni fin dall’insediamento del nuovo sindaco con un’ondata di dimissioni giunta proprio la settimana scorsa, la posizione della Muraro è stata fin da subito la più delicata.

Consulente di AMA dal 2004 (ma aveva già fatto da consulente nel ’96 come ha raccontato ieri) sembra quanto di più lontano dai sentimenti di anti politica e anti casta del movimento. Il suo ruolo nel corso degli anni è diventato sempre più importante e le sue consulenze sono risultate spesso indispensabili e preziose, come nel caso in cui fece risparmiare 900.000 nella stipula di un contratto con Cerroni, i re dei rifiuti di Roma attualmente in attesa di una sentenza per associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Proprio in questa posizione però, secondo l’ex direttore AMA Fortini, se la Muraro fosse venuta a conoscenza di possibili irregolarità avrebbe dovuto segnalarlo alla magistratura.

Inoltre secondo Fortini la posizione di potere assunta dalla Muraro andava al di là di un semplice incarico di consulenza in quanto aveva assunto competenze dirigenziali, insomma, il messaggio sarebbe che se in AMA ci sono problemi la Muraro sarebbe corresponsabile. L’accusa maggiore e più grave però è quella di voler favorire Cerroni, utilizzando a tutti i costi i suoi impianti, suggerendo quindi che la stessa Muraro faccia parte di quel sistema di potere che il M5S dice di voler combattere. L’assessore però ieri ha respinto fermamente le accuse di Fortini, ribadendo che era lui stesso a richiedere, spesso insistentemente le sue prestazioni e in ogni caso lei in nessun caso avrebbe trasceso le sue competenze. Le sua mansioni erano varie e toccavano diversi ambiti tecnico amministrativi. Aveva la delega a rappresentare l’azienda nelle sedi istituzionali, supervisionava ai monitoraggi ambientali in qualità di consulente, agiva da interlocutore tecnico nei rapporti con società terze, supervisionava la modulistica legata ai rifiuti, ma in nessun caso tali incarichi prevedevano una sua responsabilità diretta, che invece ricade sui dirigenti aziendali. Lei ad esempio non aveva voce in capitolo sulla caratterizzazione dei rifiuti che emergeva dalle analisi di laboratorio, le sue mansioni si limitavano a verificare la correttezza delle procedure usate.

Lo scontro con Fortini in particolare si sarebbe acceso nel corso dell’ultimo anno. Secondo lei infatti gli impianti AMA non erano sufficienti ad affrontare la crisi dei rifiuti che si era presentata lo scorso anno e il tritovagliatore mobile (impianto di separazione tra secco e umido) rimediato in fretta e furia dalla giunta Marino non era capace di trattare abbastanza rifiuti. In tutto questo Fortini aveva deciso di fare a meno del tritovagliatore di Cerroni a Rocca Cencia, decisione che la Muraro aveva contestato. Con la mancanza di manutenzione negli impianti AMA la situazione nel corso dei mesi è peggiorata e l’unica soluzione secondo la Muraro era quella di riattivare il tritovagliatore di Cerroni in attesa del superamento della crisi e di una riparazione degli impianti, soluzione a cui Fortini si è opposto. Questo secondo la Muraro è il motivo della crisi dei rifiuti degli scorsi mesi a Roma e che secondo lei è stata voluta da Fortini. Tuttavia a Luglio è emerso che sull’impianto di Rocca Cencia è in corso un indagine scatenando così pesanti polemiche che hanno coinvolto tutta la giunta 5 stelle e in particolare l’assessora appena nominata, già al centro di un dibattito all’interno del movimento. Posizione che si è aggravata proprio a seguito delle dichiarazioni di Fortini alla commissione ecomafie e che è di nuovo tornata ala centro delle polemiche domenica scorsa.

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Vincenzo Senzatela
Appassionato di scienze fin da giovane ho studiato astrofisica e cosmologia a Bologna. In seguito ho conseguito il master in Comunicazione della Scienza alla SISSA e ora mi occupo di divulgazione scientifica e giornalismo ambientale