SCOPERTE

Dobbiamo migliorare l’educazione in età prescolare?

Per capire come progettare programmi educativi più efficaci è importante capire come imparano i bambini. Non soltanto con esperimenti nei laboratori di ricerca, ma lavorando con loro sul campo, anche nelle condizioni più difficili.

Un programma educativo sviluppato da ricercatori del MIT ha coinvolto più di 1500 bambini in età prescolare nei quartieri più poveri di Delhi, in India. Crediti immagine: Vrinda Kapur, J-PAL SA

SCOPERTE – Ancora prima di iniziare la scuola, i nostri bambini sono esposti a una serie di stimoli e proposte educative che vorrebbero introdurli gradualmente ai concetti che dovranno affrontare nelle aule scolastiche. E facilitare, si spera, il loro futuro apprendimento. Attività nelle scuole materne, giochi nei musei e nei campi estivi, libretti, app, videogiochi “intelligenti”: difficile elencare tutte le proposte a cui possono attingere educatori e genitori attenti e curiosi. Come in molti ambiti dell’educazione, l’effettivo beneficio di queste stimolazioni resta ancora da dimostrare.

Quello che sappiamo – o meglio, quello che suggeriscono diversi rapporti internazionali – è che nei Paesi più poveri, dove i bambini non hanno accesso a questo tipo di proposte in età prescolare, i risultati scolastici sono più bassi nei primi anni di scuola, e gli studenti faticano a raggiungere le competenze previste per i vari livelli di istruzione. Una delle limitazioni potrebbe essere proprio la mancanza di interazioni nei primi anni di età con adulti che sappiano leggere, scrivere e gestire alcune conoscenze matematiche.

Potrebbe quindi essere utile intervenire in questo senso, fornendo una sorta di educazione informale in età prescolare per migliorare i successivi risultati scolastici?

Se lo sono chiesto alcuni ricercatori del MIT e della Harvard University, negli Stati Uniti, che hanno coordinato un progetto educativo rivolto a più di 1500 bambini dei quartieri più poveri di Delhi, in India. I risultati, pubblicati sulla rivista Science, sono ambivalenti: un’introduzione precoce ad alcuni concetti matematici sembra migliorare certe competenze, ma senza portare a un vantaggio nei futuri risultati scolastici.

Il gruppo di scienziati ha sviluppato un curriculum da proporre a 214 scuole materne nella megalopoli indiana, basandosi su un ampio gruppo di ricerche sullo sviluppo spontaneo del ragionamento numerico e spaziale nei bambini. Per quattro mesi, i bambini che seguivano questo percorso prescolare sono stati coinvolti in una serie di giochi che avevano la funzione di stimolare le loro capacità intuitive in ambito matematico. In questo “esperimento sul campo” i ricercatori hanno previsto tre condizioni: un gruppo di bambini ha affrontato un programma dedicato alla matematica, un altro una serie di giochi per stimolare alcune capacità sociali, mentre un terzo gruppo ha seguito il normale programma previsto per le scuole materne.

Quando hanno valutato i risultati del loro intervento, gli scienziati hanno osservato uno scenario “misto”. Una serie di test svolti fino a un anno dopo il percorso ha indicato che i giochi matematici proposti hanno migliorato le competenze matematiche più intuitive, mentre non sembrano aver avuto alcun effetto sulla capacità di apprendere le conoscenze “formali”, imparate alla scuola primaria. Per quanto riguarda i risultati scolastici, infatti, non si è osservata una differenza tra i bambini coinvolti nei diversi programmi – matematici o sociali.

Un risultato che non scoraggia i ricercatori, anzi. Secondo gli autori dello studio, la possibilità di testare in un contesto reale le ipotesi formulate in laboratorio non può che portare a un vantaggio alla nostra comprensione di come funziona l’apprendimento nei bambini. E su queste conoscenze sarà possibile formulare un programma migliore per far raggiungere a tutti i bambini, a prescindere dal contesto sociale in cui si trovano, le competenze richieste nel percorso scolastico e – ci si augura – nella loro vita anche fuori dalle aule.

@ValentinaDaelli

Leggi anche: L’arte dell’insegnare matematica

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Condividi su