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Allarme da una centrale vecchia di sessant’anni

Il 31 gennaio, la centrale nucleare di Sellafield, in Inghilterra, è di nuovo finita, a distanza di quasi sessant’anni, sulle prime pagine dei giornali europei, a causa degli alti livelli di radioattività registrati nella notte tra il 30 e il 31.

Fukushima. Non lo tsunami ma il terremoto

NOTIZIE - Secondo la versione di un tecnico, i danni al reattore sono stati provocati già dall’onda sismica alla quale la struttura non avrebbe resistito, provocando così una immediata fuoriuscita di radioattività.

Il vicino di casa nucleare

LA VOCE DEL MASTER - Una delle più popolari serie televisive di sempre, I Simpson, offre in qualche modo uno spaccato di vita vicino a una centrale atomica. Springfield, la città di Homer e famiglia, è infatti caratterizzata dall'ingombrante presenza della centrale nucleare di proprietà dello spietato miliardario Charles Montgomery Burns: un impianto in cui lavorano inetti come Homer e che è spesso teatro di clamorose e criminali violazioni alla sicurezza. Certo, ne I Simpson la caricatura satirica è evidente, ma chi vorrebbe davvero come vicino di casa una centrale nucleare?

Nucleare: sì o no?

Al referendum del 12 e 13 giugno la popolazione è chiamata a pronunciarsi sul futuro delle centrali atomiche in Italia....

Reattore italiano in fuga

Il sito Biotecnologie, basta con le bugie (sic) rivela "quel che nessuno ci dice su quanto è avvenuto in Giappone (allarme nucleare incluso)". Avviso ai lettori che amano gli scoop: questo è un po' stagionato. IL PARCO DELLE BUFALE - L'incipit vuol essere spiritoso: Sono giorni di tragedia per il Giappone, e quando ci sono i pezzi di carne per terra a buon mercato, si sa, gli sciacalli non riescono proprio a tirarsi indietro. Il più verbosamente interessante è senza dubbio stato Niki Vendola che, dopo aver appoggiato il progetto luddista anti-OGM di Capanna, ora si diletta nel dileggiare il nucleare per la sua presunta "insicurezza". Probabilmente, secondo lui, dovrebbe andare da uno psicologo.

Giappone I – le centrali

NOTIZIE - I reattori a rischio sono ad acqua bollente, più semplici ed economici, ma anche più vecchi. Il vantaggio è che usano l'acqua sia come vettore dell'energia da fissione delle barre d'uranio, che per il sistema di raffreddamento. Il vapore in uscita attiva le turbine, per la produzione di elettricità, entra nel condensatore dove raffredda, ridiventa acqua e ritorna nel reattore. Il problema è che in caso di incidente, e in Giappone sono stati parecchi proprio a causa dei terremoti, i danni al circuito di tubature e pompe bloccano il raffreddamento. Una volta che il reattore si è spento automaticamente, com'è accaduto a quelli in attività in tutte le centrali, occorre però dissipare il calore che continua a produrre, a volte per settimane, altrimenti le pareti del contenitore e le tubature ne vengono ossidate e danneggiate. Non c'è modo di fermare la reazione con un sistema indipendente, quindi vanno usati sistemi di emergenza, per esempio generatori diesel e iniettori "manuali". Ma la violenza del sciame sismico attuale e dello tsunami ha danneggiato anche quelli.

I conti della vostra serva

IL PARCO DELLE BUFALE - La custode non capisce. All'Associazione mondiale delle industrie nucleari che tiene i conti aggiornati, al posto di "centinaia" c'è scritto 62, di cui 27 in Cina e 5 in India, che la Francia ha 58 centrali e la Svizzera ne contempla 5. Forse la difficoltà del prof. Veronesi si spiega con questa notizia del 2 marzo: Il decreto che istituisce l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare è stato firmato dal presidente della Repubblica, ma il lavoro è ancora fermo. Lo ha detto oggi a Roma il presidente dell’Agenzia, Umberto Veronesi...“l’Agenzia non ha ancora una sede, né un regolamento, né un direttore generale. Noi siamo cinque persone... e succede che dobbiamo trovarci a discutere attorno al tavolo di un bar”. In un bar è difficile vedere che negli Stati Uniti si costruisce una centrale sola invece della "rinascita nucleare" che fa così bene alla salute, all'ambiente e all'economia di libero mercato. Chissà come mai, s'è chiesta la custode e proprio il 3 marzo, ma guarda che combinazione, le rispondeva un sondaggio del Wall Street Journal. La maggioranza degli americani è d'accordo per tagliare le sovvenzioni al chilowattora da nucleare perché costa troppo allo Stato. Proprio come dicono gli esperti, ma non i proff. Umberto Veronesi dell'ASN, Franco Battaglia del Giornale e Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni per il "libero mercato".

Tele-visione

IL PARCO DELLE BUFALE - Durante la trasmissione Mattino Cinque su Canale 5, il prof. Umberto Veronesi ha informato Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e in subordine il popolo italiano d'aver accettato la presidenza dell'Agenzia per la sicurezza nucleare e che i nuovi reattori sono bellissimi, potenti e non c'è alcun dubbio sulla loro sicurezza.