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Nuovi indizi sulla morte di Ötzi

È un’analisi di proteine a fornire nuovi indizi su un omicidio irrisolto di oltre 5000 anni fa. La vittima è illustre, così famosa da meritare un posto d’onore in un museo. Si tratta di Ötzi, la mummia dell’Età del rame ritrovata nel 1991 sulle Alpi al confine tra l’Italia e l’Austria, ora conservata al Museo Archeologico dell’Alto Adige.

Ötzi: le tracce di sangue più antico

CRONACA - È grazie all'uomo di Similaun che oggi abbiamo un campione del sangue umano più antico che si conosca. Gli scienziati hanno infatti stabilito definitivamente che sulle ferite di Iceman sono presenti globuli rossi fossili, anche se si credeva che datà l'età del reperto (circa 5000 anni) non si potessero trovare prove dirette di sangue. E invece grazie a una tecnica d'avanguardia i globuli rossi si sono persino potuti visualizzare. La tecnica consiste nel muovere una punta di metallo (del diametro di pochi atomi) sopra il reperto. L'accurato monitoraggio dei movimenti della punta ha restituito un'immagine tridimensionale degli eritrociti di Iceman (che ricordiamo è stato probabilmente ucciso con un colpo di freccia alle spalle, e potrebbe essere morto dissanguato). Marek Janko e Robert Stark, dell'Università Ludwig-Maximilians di Monaco, e Albert Zink, dell'Istituto per le mummie e l'Iceman di Bolzano hanno pubblicato i risultati su Interface (una rivista della Royal Society, l'articolo è disponibile in open-access qui)

Ötzi scongelato

CRONACA - Poco più di un'anno fa la mummia di Iceman è stata scongelata per quella che i media han definito un'autopsia (ma gli scienziati preferiscono chiamare un prelievo di campioni). Pochi giorni fa National Geographic, che ha seguito e in parte sponsorizzato la vicenda, ha reso pubblico un servizio sull'evento e ha realizzato questo timelapse. OggiScienza ha raggiunto al telefono Marco Samadelli del Museo Archeologico dell'Alto Adige, che ha seguito la delicata procedura e che ci fa il punto su quanto è emerso sull'uomo di Similaun nel recentre congresso internazionale sulle mummie tenutosi a Bolzano. Qui sotto trovate l'intervista. Buon ascolto!

Novità da Ötzi

NOTIZIE - Le analisi sulla mummia dell'uomo di Similaun si moltilìplicano e ricorstruiscono nel dettaglio le sue ultime ore di vita, le abitudini e l'aspetto fisico (e molto sta ancora per essere svelato). L'altro ieri a San Diego in California si è tenuto il settimo Congreeso Mondiale sulle Mummie e naturalmente Ötzi l'ha fatta da padrone. Per chi già non lo sapesse (ma potete leggere degli approfondimenti qui, qui e qui) Ötzi è la mummia di un uomo vissuto circa 5200 anni fa, ritrovata nelle alpi nei pressi di Bolzano nel 1991 (conservata al Mueso Archeologico dell'Alto Adige). Studiatissima, in tutti questi anni ha fornito importanti indicazioni sulla vita degli uomini nel neolitico. Oggi con le moderne tecniche di imaging e di analisi genetica sta rivelando dettagli sempre più sofisticati. Già si sapeva che Ötzi è morto poco dopo aver consumato il suo ultimo pasto (assassinato con una freccia alle spalle) ma ora la scena si delinea con una precisione mai raggiunta in precedenza. Dopo aver riesaminato una TAC eseguita sulla mummia, il microbiolo Frank Maixner, dell'Istituo per le Mummie e l'Iceman di Bolzano, e colleghi hanno individuato per la prima volta lo stomaco di Ötzi, che era finora sfuggito, in quanto l'oragano si era spostato in una posizione diversa da quella normale. Una volta trovato lo stomaco è stato facile prelevare dei campioni del suo contentuo e analizzarli (era infatti pieno...). A queanto pare, l'ultimo pranzo di Otzi è stata carne di stambecco, un animale tipico nella zona alpina, anche all'epoca del nostro Iceman.

OggiScienza TV – Ötzi

OggiScienza TV - 12 aprile 2011 La mostra Life Science Fiction Reality celebra il ventennale della scoperta di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio.

Ötzi, la mostra che emoziona

NOTIZIE - Dopo aver chiacchierato con Andreas Putzer mi è venuta una gran voglia di andare a vedere Ötzi alla mostra che si è aperta il 1 marzo al Museo Archeologico dell’ Alto Adige di Bolzano. Si chiama “Life. Science. Fiction: Reality. Ötzi”, e a sentire Putzer, co-curatore dell’esposizione, la reazione emotiva del pubblico (complici probabilmente l’eccezionale stato di conservazione e la ricostruzione straordinariamente realistica dei due artisti olandesi Alfons e Adrie Kennis esposta per la prima volta in questa occasione) è intensa al punto di spingere i visitatori a scrivere al museo (e all'Università di Innsbruck) per raccontare pensieri, emozioni, scoperte. “Le persone si emozionano, si identificano, e sono anche incuriosite dalle circostanze misteriose della morte di Otzi,” ci spiega Putzer. Il nome della mostra è piuttosto esaustivo, e rende l’idea di cosa vi si può trovare. “Il nome così complesso,” racconta Putzer, “deriva dalla sua organizzazione. È una mostra complessa, ma abbiamo dato la possibilità ai visitatori di scegliere con quale profondità approcciarla, privilegiando una parte piuttosto che un’altra.”

I tatuaggi più antichi

I disegni sul corpo di Ötzi, la mummia di 5300 anni trovata in Tirolo, contengono pigmenti a base di fuliggine e forse avevano una funzione terapeutica

Ötzi visto da vicino

Online il nuovo sito Iceman photoscan su quale trovare tutte le foto raccolte dagli scienziati di Ötzi, l'essere umano morto...