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Il fruttosio danneggia la memoria

crediti: xxxtoffUna ricerca apparsa su Neurobiology of Learning and Memory dimostra che i ratti nutriti con dosi massicce di fruttosio siluppano un deficit nella memoria spaziale

Viene talvolta spacciato come un’alternativa allo zucchero tradizionale, per esempio nelle bevande per i bambini e in passato anche negli alimenti per i diabetici. Da qualche anno però molti studi evidenziano che negli animali questo zucchero semplice provoca la produzione di grasso da parte del fegato (trigliceridi) e promuove la resistenza all’ormone insulina, prezioso nel metabolismo degli zuccheri. I problemi non finiscono qui: una ricerca recente infatti dimostra che il fruttosio nei ratti provoca problemi di memoria.

Marise Parent dell’Università di Stato della Georgia e colleghi hanno nutrito undici ratti adolescenti con una dieta in cui il 60% delle calorie proveniva dal fruttosio. Per altri dieci giovani ratti invece l’amido vegetale prendeva il posto del monosaccaride. Le due diete contenevano la stessa percentuale di carboidrati, proteine e lipidi per la stessa quantità di calorie per peso corporeo del ratto. Dopo alcune settimane i roditori venivano istruiti a trovare una piattaforma sommersa in una piccola piscina seguendo alcuni indizi.

Alcuni giorni dopo, quando i ratti ormai avevano raggiunto l’età adulta, la piattaforma è stata rimossa e gli scienziati hanno osservato il comportamento degli animali. Il gruppo di controllo tendeva a raggrupparsi intorno all’area dove prima stava la piattaforma, mentre i ratti al “fruttosio” non lo facevano. Secondo Parent questo significa che questi animali possono imparare – e infatti non si comportavano diversamente dagli altri in fase di apprendimento -, ma non riescono a trattenere l’informazione per un lungo periodo.

Le osservazioni di Parents sono supportate dai dati di altre ricerche che dimostrano che la resistenza insulinica – fenomeno per cui per sviluppare la stessa quantità di energia metabolica serve una dose maggiore di insulina del normale – nei criceti influisce sull’ippocampo, un’area cerebrale importante nei processi di memoria. Secondo Parents una dieta a base di fruttosio è analoga a una con una grossa componente in grassi e quindi molto pericolosa per la salute. Per questo motivo questo tipo di zucchero andrebbe assunto con cautela e non in alternativa al tradizionale glucosio.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.