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Orrore a occhi chiusi

Dracula (credii seventysevenrpm)Gli scienziati del Tel Aviv Sourasky Medical Center ne sono sicuri: la colonna sonora dei film horror si gusta meglio a palpebre abbassate

È un vecchio trucco: ascoltare la musica con gli occhi chiusi amplifica le emozioni. Per provare questo effetto Talma Hendler, neuroscienziata del Tel Aviv Sourasky Medical Center in Israele, ha scelto di far ascoltare brani tratti dalla colonna sonora di alcuni thriller a una quindicina di volontari.

I soggetti venivano esposti alla musica in due condizioni – “musica horror” o “musica da ascensore”, come la chiama Hendler, musica cioè priva di tono emotivo – che potevano ascoltare con gli occhi aperti oppure chiusi. I volontari, senza sorprese, hanno giudicato la musica horror come emotivamente più intensa di quella da ascensore.

Un esempio di brano horror

Un esempio di brano da ascensore

La risonanza magnetica del cervello di questi soggetti ha evidenziato un’attività più pronunciata dell’amigdala, un nucleo cerebrale notoriamente associato all’emozione della paura, quando ascoltavamo la musica paurosa con gli occhi chiusi rispetto a quando avevano gli occhi aperti.

Non c’era invece alcuna differenza fra la condizione a occhi aperti e chiusi con la musica emotivamente neutra. Hedler inoltre quando la musica paurosa veniva ascoltata a occhi chiusi ha registrato anche un’attività innalzata di un area del tronco encefalico che regola il neurotrasmettitore noradrenalina in risposta a minacce esterne e nella corteccia prefrontale ventrale, un’area associata al controllo delle emozioni.

Queste reazioni cerebrali sembrano collegate proprio alla chiusura degli occhi  e non al fatto di stare al buio – in questa situazione non si è mai registrato alcun cambiamento di attività cerebrale – condizione che comunque che amplifica il sentimento di timore. Hedler è sicura che quanto osservato per la musica “paurosa” valga anche per melodie che veicolano sentimenti positivi.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.