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Il terzo occhio della lucertola

Crediti: per0niI ricercatori dell’Università di Ferrara confermano che una manciata di cellule fotosensibili sulla testa delle lucertole funziona come una bussola per il Sole

Molte rettili possiedono l’“occhio parietale”, una piccola area sulla superficie della testa composta da cellule fotosensibili, che non serve per vedere, ma assolve ad altre funzioni specialmente legate alla regolazione dei cicli circadiani, di alternanza fra veglia e sonno. Secondo alcuni scienziati questo “terzo occhio” serve alle lucertole anche per orientarsi, e una serie di esperimenti condotti da Augusto Foà e colleghi dell Università di Ferrara conferma quest’ipotesi.

Ascolta l’intervista integrale ad Augusto Foà

Gli scienziati hanno istruito alcune lucertole campestri – Podarcis sicula – a nuotare dal centro di una piccola piscina all’aperto fino a una sporgenza nascosta sui bordi. La piscina era circondata da un recinto molto alto, in modo che l’unico punto di riferimento fosse il Sole.

Successivamente le lucertole sono state divise in gruppi e messe in tre stanze illuminate artificialmente per una settimana. Nella stanza di controllo le luci si alzavano e abbassavano in maniera sincrona con il tramonto e l’alba reali. Nelle altre stanze invece le fasi di luce e buio erano sfasate, in modo da rallentare o velocizzare di sei ore l’orologio biologico dei rettili.

Una volta ritornate nelle piscina, solo le lucertole del gruppo di controllo eseguivano il test in maniera corretta. A seconda della regolazione dell’orologio interno gli animali nuotavano o troppo a sinistra o troppo a destra della sporgenza, erano confuse dalla discrepanza fra la posizione effettiva del Sole e dove si aspettavano fosse in base al loro stato fisiologico interno. In un altra serie di esperimenti l’occhio parietale veniva coperto con della pittura o addirittura rimosso e in entrambi i casi le lucertole si muovevano casualmente senza essere più in grado di trovare la sporgenza sul bordo della piscina.

L’occhio parietale è un organo molto antico: “ha sicuramente preceduto la formazione degli occhi che servono per vedere, ” spiega Foà. “La percezione della luce è forse più importante della visione per la sopravvivenza  Vivere in un mondo che è ritmato dalla giornata di 24 ore è fisiologicamente più importante. Un animale può benissimo vivere con altri sensi oltre alla visione ma avere i propri ritmi biologci non coordinati con il ritmo di rotazione della Terra può essere molto scomodo.”

I risultati di Foà e colleghi sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Experimental Biology e sono in accordo con la teoria che prevede che queste cellule fotosensibili servano anche per orientare i movimenti delle lucertole e probabilmente anche di altri rettili, anfibi e pesci che possiedono quest’organo.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.