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Climber del Giurassico?

Velociraptor_BWUna ricerca sui biomeccanismi degli artigli dei Velociraptor mette in discussione la teoria sulle modalità di caccia di questi dinosauri generalmente accettata dai paleontologici

Per lavorare alla sceneggiatura di Jurassick Park, il film che ha reso popolari i Velociraptor, Steven Spielberg si è ispirato alla letteratura scientifica che descrive questi dinosauri vissuti nel Cetaceo circa 90 milioni di anni fa, come veloci predatori che ammazzavano le loro prede facendole a brandelli con artigli appuntiti e taglienti. Eppure le modalità di caccia dei Velociraptor non sono ancora completamente note agli scienziati.

Secondo una ricerca recente gli artigli dei Velociraptor non erano l’arma temibile che il film ci ha mostrato. Più che a uccidere le sue prede sarebbero serviti all’animale per arrampicarsi sugli alberi. Lo studio sul biomeccanismo degli artigli del Velociraptor condotto da Phil Manning e dai suoi colleghi dell’Università di Manchester sostiene infatti che gli artigli di questi predatori non erano abbastanza taglienti da dilaniare la pelle della preda e lacerarne le membra. La conformazione di questi arti sarebbe però stata tale da sopportare il peso di un dinosauro che si arrampica.

Manning ha ipotizzato che il Velociraptor usava la sua abilità di arrampicatore per appolaiarsi sugli alberi e balzare sulla preda dall’alto; con gli artigli ne forava la pelle così da bloccare il corpo della vittima mentre la azzannava. A sostegno di questa ipotesi lo scienziato ha notato come un antenato del Velociraptor, il Microraptor, minuscolo dinosauro della stessa famiglia dei dromeosauri con artigli arcuati che ha vissuto 50 milioni di anni prima, usava i suoi arti per scendere dagli alberi. “La muscolatura della zampa e della coda mostrano che quesi animali siano stati più adatti ad arrampicare che correre” ha spiegato lo scienziato.

Eppure non tutta la comunità scientifica è d’accordo con questa versione. Peter Makovicky, paleontologo del Field Museum of Natural History di Chicago, sostiene che la forma dell’artiglio non sia sufficiente a dimostrarne le abilità di arrampicatore. Lo scienziato obietta infatti che dromeosauri più piccoli come i Microraptor potrebbero essere stati arrampicatori, ma che i loro discendenti avrebbero adattato gli artigli ad altri scopi, ovvero ad afferrare le prede. Makovicky fa notare come la stessa forma di artiglio si trova ad esempio nei dromeosauri Utahraptor e Achillobator; dinosauri che potevano raggiungere 6 metri di lunghezza e pesare molte centinaia di chilogrammi ma, osserva il paleontologo, difficilmente si potrebbe trovare un albero capace da sostenere delle strutture corporee simili.

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