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Ancora tracce d’acqua sulla Luna

Il bacino di Atkien, al Polo Sud lunare (in blu nell'immagine ) è un enorme cratere d'impatto che si sospetta possa contenere depositi di ghiaccio (crediti: NASA)Due nuovi lavori pubblicati su Science aggiungono prove alla presenza di acqua ghiacciata sul nostro satellite

Gli scienziati ormai cominciano a credere seriamente che sulla Luna ci sia l’acqua – sotto forma di ghiaccio – e l’ipotesi sempre più reale è confermata dai dati raccolti da diverse missioni spaziali. Questa settimana su Science saranno pubblicati infatti ben due lavori – che provengono dalla missione americana Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e da quella indiana Chandrayaan-1 – che offrono dati a supporto delle presenza di acqua sul nostro satellite.

I primi sospetti in realtà nascono da un’osservazione della fine degli anni Novanta, quando Faith Vilas, direttore del Multiple Mirror Telescope in Arizona, ha individuato un segnale nelle immagini all’infrarosso del polo sud lunare che indicava la probabile presenza di fillosilicati, minerali che per formarsi hanno bisogno di calore e umidità. Il lavoro di Vilas allora è passato quasi inosservato ma le osservazioni recenti lo hanno riportato all’attenzione della comunità scientifica.

In attesa dei prossimi dati della sonda Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (LCROSS), che lancerà un modulo esausto di razzo in uno dei crateri lunari perennemente all’ombra per osservare la nuvola di detriti nella quale si spera di individuare particelle di ghiaccio, le osservazioni compiute dal satellite LRO hanno già dato i suoi primi frutti. Uno dei grossi ostacoli per la presenza di acqua sulla Luna secondo gli scienziati è il problema dell’evaporazione: come avrebbe fatto l’acqua a rimanere intrappolata sul pianeta per così tanto tempo? I dati di LRO però dimostrano che nelle regioni polari in ombra, dentro ai crateri, la temperatura raggiunge addirrittura i -238 gradi centigradi. “Uno dei luoghi più freddi del Sistema Solare,” ha commentato Richard Vondrak, del team di LRO. Queste temperature rigide avrebbero mantenuto l’acqua sottoforma di ghiaccio perenne sulla superficie del satellite.

Queste temperature di per se non sono un indizio della presenza acqua, ma un altro strumento a bordo di LRO ha rilevato una grande abbondanza di atomi di idrogeno in corrispondenza dei poli lunari, mappando anche la densita di questo elemento sulla superficie. In alcuni crateri infatti la presenza di questo elemento è notevole, mentre in altri è quasi assente. Sono state osservate tracce importanti di idrogeno anche fuori dai crateri e questo secondo Vondrak indicherebbe che l’acqua è intrappolata al di sotto della superficie – perché fuori dai crateri la temperatura è troppo alta perché il ghiaccio non si sciolga. Lo strumento radar che su LRO vai in cerca di pezzi di ghiaccio più estesi inoltre ha mostrato una variabilità molto simile a quella degli atomi di idrogeno.

Questa settimana saranno anche resi pubblici i risultati delle osservazioni fatte dalla missione indiana Chandrayaan-1 sui minerali idrati possibilmente presenti al di fuori dei crateri lunari. I dati spettroscopici della sonda indiana approfondiranno di fatto le osservazioni fatte originariamente da Vilas.

Ora non resta che attendere l’impatto di LCROSS: fra qualche mese, se nella nuvola di polvere e detriti si troverà anche ghiaccio, ogni dubbio sulla presenza di acqua sulla Luna verrà fugato.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.