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Verso il diodo molecolare

Crediti: John MaushammerAll’Università di Stato dell’Arizona si studiano i dispositivi elettronici più piccoli che si possano immaginare


In un’ottica di risparmio e prestazioni i dispositivi elettronici si stanno via via riducendo in dimensione tanto da avvicinarsi sempre di più al livello molecolare. Ora gli scienziati dell’Istituto di Biodesign dell’Università di Stato dell’Arizona si stanno impegnando per la creazione di un diodo molecolare.
I diodi sono meccanismi importanti: sono usati nei dispositivi di conversione energetica, nelle radio, nei sensori per la luce e in molto altro. La loro caratteristica è quella di far fluire la corrente elettrica in una sola direzione senza lasciarla tornare indietro. Una molecola che possa eseguire questo compito, spiega N.J. Tao, principale autore della ricerca pubblicata su Nature Chemistry, deve essere asimmetrica, con un estremo in grado di formare un legame covalente con l’anodo negativo e l’altro estremo in grado di formarlo con il catodo positivo.
Nello studio Tao e colleghi hanno comparato il comportamento di una molecola simmetrica con quella di una asimmetrica, monitorando la prestazione in termini di trasporto di elettroni. Gli scienziati sono riusciti con successo a utilizzare una molecola come ponte fra due elettrodi, facendo in modo che avesse il giusto orientamento. I risultati dello studio potrebbero essere la base per la produzione di diodi molecolari – i meccanismi più piccoli che si possano costruire.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.