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Il profumo che attira le zanzare

Crediti: Sean McCannUn composto organico emesso dalla nostra pelle attira le punture della zanzare

Perché alcune persone vengono “risparmiate” dalle fastidiose zanzare? Che cos’è che invece attira irrimediabilmente la puntura di questi insetti verso altri individui? Secondo molti scienziati è certo che l’anidride carbonica emessa dalla nostra pelle ha un ruolo importante, ma come si legge in un articolo su the Proceedings of the National Academy of Science, anche un’altra sostanza è implicata in questo irresistibile effetto calamita che vede esseri umani e uccelli fra i bersagli preferiti.

La sostanza, il nonanale, è un’aldeide, un composto organico noto per il suo profumo di frutta e fiori che viene usato nell’industria profumiera ma che anche la nostra pelle emette naturalmente. La scoperta è importante per sviluppare tecniche di controllo delle zanzare e delle malattie che queste trasmettono.

Gli scienziati dell’Università della California di Davis hanno preso in esame il comportamento delle zanzare del genere Culex, che sono proprio quelle dalle abitudini ematofaghe più spiccate – va ricordato che sono solo le femmine a succhiare il sangue, quando devono sviluppare le uova, mentre i maschi si nutrono esclusivamente di nettare. Questo tipo di zanzara è responsabile della trasmissione di molte malattie, come la malaria, ma anche il West Nile Virus, che negli soli Stati Uniti nel 1999 ha colpito quasi 30.000 individui e causato più di mille decessi.
Sono gli uccelli ad essere il vero e proprio “deposito” di questa malattia: le zanzare prelevano il virus quando succhiano il sangue di questi animali e lo trasmettono a molte altre specie fra cui l’uomo, ma anche cavalli, cani, gatti, pipistrelli, scimmie, puzzole, scoiattoli e conigli.

Controllare i fattori che guidano il morso della zanzara è quindi importante per controllare la diffusione di queste malattie. Le zanzare sentono l’odore del nonanale attraverso dei recettori posti sulle antenne, come hanno osservato Walter Leal e Zain Syed. “È il modo con cui ci individuano,” spiega Leal. “Le antenne della Culex quinquefasciatus sono specializzate nell’individuare anche bassissime concentrazioni di nonanale.”

Prima di individuare il nonanale gli scienziati hanno esaminato centinaia di composti chimici naturalmente emessi attraverso la pelle dagli esseri umani e dagli uccelli e hanno poi raccolto l’odore di 16 individui umani adulti, di diverse razze ed etnie. Successivamente hanno testato la sensibilità dei recettori sulle antenne a queste sostanze.

Leal e Syed hanno inoltre stabilito che il nonanale interagisce con il biossido di carbonio: usando delle trappole per zanzare in cui le due sostanze venivano combinate per fungere da attrattore hanno visto che l’efficacia cresceva del 50% rispetto a trappole a base di sola anidride carbonica.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.