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In panne e lontano da casa

Simulazione della situazione in cui si trova attualmente Spirit (crediti: NASA/JPL)Manovra decisiva per il rover Spirit, intrappolato da aprile nelle sabbie marziane

CRONACA – C’è un senso di meraviglia nel pensare che a decine di milioni di chilometri di distanza da noi, due piccoli robot costruiti dall’uomo stiano esplorando un mondo alieno e inospitale. Sembra quasi incredibile, e anche se in fondo si tratta soltanto di macchine un po’ si stringe il cuore a pensarli così solitari e lontani, soprattutto ora che Spirit si trova nei guai. Sei mesi fa l’avevamo lasciato incastrato nelle sabbie marziane che ricoprono il sito chiamato Home Plate, una distesa piatta e polverosa sulla quale aveva vagabondato per tre anni prima di affondare con le sue cinque ruote ancora efficienti (la sesta era andata fuori uso già nel 2006). Ora però con l’arrivo imminente dell’inverno marziano i tecnici del NASA Jet propulsion Lab di Pasadena in California, sono alle strette: bisogna assolutamente liberare il piccolo rover.

La situazione è quasi disperata, dallo scorso aprile il robot è affondato nella sabbia, è inclinato di circa 12°, ha una ruota fuori uso, e come se non bastasse sembra che una roccia appuntita tocchi la pancia del rover. “Sembra la legge di Murphy all’ennesima potenza,” ha commentato Ray Ardivison, uno degli scienziati del team che segue Spirit, un modo elegante di dire che la sfortuna si accanisce sulla missione. Da mesi gli scienziati e i tecnici stanno eseguendo simulazioni di manovre anche grazie a due modelli identici a Spirit qui sulla Terra, nella speranza di rimettere in moto il robot, che comunque non ha smesso di raccogliere immagini e dati anche in questi mesi difficili. La manovra, che verrà effettuata dai laboratori della NASA nelle prossime settimane, potrebbe anche avere un esito fatale e lasciare per sempre il rover incastrato nelle sabbie marziane.

C’è da dire che il piccolo robot ha fatto il suo dovere ben oltre le aspettative. Lanciato sul Pianeta Rosso insieme al gemello Opportunity nel gennaio del 2004, come il fratello doveva funzionare per tre mesi, raccogliendo foto e campioni minerali. Dopo sei anni di lavoro indefesso però la percezione comune è che Spirit e Opportunity siano indistruttibili e che continueranno a vagabondare sul suolo marziano per molti anni a venire. Può darsi purtroppo che non sia così e che nelle prossime settimane quando le manovre inizieranno si debba infine dire addio all’eroico rover. Non ci resta che incrociare le dita.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.