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Rapimento, riscatto, rilascio

Una specie di vespa prende prigioniere le coccinelle per poi rilasciarle vive e in buona salute

CRONACA – Non è l’unico caso di insetto che cattura un individuo di un’altra specie e usa il suo corpo per riprodursi. Di solito però il fenomeno è molto più violento e il corpo del malcapitato viene letteralmente usato come cibo dalle larve delle specie aggressiva. In questo caso invece si tratta di rapimenti con esito positivo: un tipo di vespa, la Dinocampus coccinellae, sequestra un individuo della specie Coccinella maculata, la comune coccinella e depone le uova fra le sue gambe; una volta che le larve sono maturate abbandonano il corpo dell’ospite che viene liberato e apparentemente riprende la sua vita normale, continuando addirittura il proprio ciclo riproduttivo.

“Quello che è affascinate – ha spiegato Jacques Brodeur entomologo dell’Università di Montreal –  è che la coccinella viene parzialmente paralizzata dal parassita e successivamente liberata,” questo è un fatto raro in natura.

Lo scienziato che sta ancora approfondendo i suoi studi vuole scoprire se la coccinella si può rifiutarsi di collaborare: l’ospite e il suo parassita verranno dunque studiati in varie condizioni in laboratorio, per vedere quali variabili influenzano il successo riproduttivo della vespa. Resta però da capire quali vantaggi abbia la vespa nell’usare il corpo della coccinella.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.