ESTERI

Ecovacanze: meglio lunghe che costose

Uno studio condotto in un parco nazionale ugandese suggerisce che le scelte di lusso non vanno necessariamente di pari passo con l’apporto di benefici locali

ESTERI – Una bella vacanza in Uganda, sulle tracce dei gorilla di montagna. Quale occasione migliore per fare un po’ di buon ecoturismo? Decimati dalla caccia e dalle malattie, i gorilla sono in via di estinzione, ma se diventano obiettivo turistico c’è qualche speranza in più di non farli precipitare nel baratro dell’estinzione. Attenzione, però: non è detto che – contrariamente a quanto si può credere – spendendo di più, l’impatto ecologico sia migliore.

L’Uganda non è certo l’unico paese a proporre il turismo come strumento di conservazione biologica: in particolare, una strategia diventata abbastanza comune in varie parti del mondo è quella di proporre pacchetti turistici piuttosto costosi, in modo da attirare quantità consistenti di denaro da utilizzare in ambito locale, evitando allo stesso tempo un eccessivo danno ambientale dovuto a numeri troppo elevati di turisti.

L’Uganda, tuttavia, è il primo paese ad aver ospitato uno studio sull’impatto economico locale di differenti tipi di turismo. Chris Sandbrook, dell’Università di Cambridge, in Gran Bretagna, ha seguito il “destino” del denaro speso da 161 turisti in visita al Bwindi Impenetrable National Park per osservare appunto i gorilla di montagna. I risultati del suo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista “Conservation Letters”, insieme all’invito rivolto ad altri ricercatori a ripetere lo studio in località differenti.

Sandbrook ha scoperto che, per un soggiorno medio di 2,52 notti, la spesa media era di 265 dollari per turista. Di questi, solo 57 venivano trattenuti a livello locale. Sandbrook ha inoltre osservato che, pur facendo ovviamente aumentare le spese, il ricorso a sistemazioni molto costose non aveva alcun effetto sulla quantità di soldi trattenuti a livello locale. In altre parole: non è detto che le sistemazioni di lusso portino benefici aggiuntivi ai locali (e quindi ai loro sforzi di conservazione). Questi benefici sembrano tuttavia aumentare con l’allungarsi del soggiorno, probabilmente perché così i turisti hanno maggiori occasioni per acquistare prodotti di artigianato o finanziare progetti locali.

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Valentina Murelli
Giornalista scientifica, science writer, editor freelance