CRONACA

Trappole per arcobaleni

Con una lente e una lamina d’oro gli scienziati della Towson University di Baltimora hanno creato un arcobaleno tascabile che potrebbe entrare nei computer del futuro

NOTIZIE – Forse Vera Smolyaninova e i suoi colleghi della Towson University di Baltimora hanno voluto realizzare un sogno che avevano da bambini, intrappolare l’arcobaleno, ma il dispositivo messo a punto da questi scienziati potrebbe avere importanti conseguenze nella realizzazione di una nuova generazione di computer. Utilizzando una tecnica molto semplice i ricercatori hanno creato un dispositivo in grado “congelare” un raggio di luce, suddiviso nelle sue componenti di frequenza, cioè nei diversi colori. L’articolo che spiega i dettagli di questo lavoro è disponibile su ArXiv.

Smolyaninova e colleghi hanno ricoperto una faccia di una lente di vetro del diametro di 4,5 millimetri con una lamina d’oro spessa 30 nanometri e l’hanno poi appoggiata (sul lato dorato) sopra una superficie di vetro, anch’esso laminato d’oro. Visto di lato lo spazio fra la lente incurvata e la base era uno strato d’aria che si assottigliava fino a sparire dove il culmine della lente toccava la superficie piatta di vetro. Questo spazio fungeva da guida per i raggi luminosi e quando gli scienziati hanno sparato un raggio di luce laser verso il dispositivo un vero e proprio arcobaleno è rimasto intrappolato all’interno della lente. Guardando il dispositivo al microscopico erano chiaramente visibili dei cerchi concentrici colorati, dal verde (lunghezza d’onda minore) al rosso (lunghezza d’onda maggiore).

Questa una tecnologia semplice e a basso costo potrebbe in futuro essere usata nei computer ottici di nuova generazione. I processori utilizzati in questo tipo di computer si basano sulla luce che deve essere convertita in segnale elettrico: gli scienziati credono che queste macchine potranno avere prestazioni di gran lunga superiori a quelle dei computer tradizionali, ma la conversione luce-elettricità presenta ancora alcune difficoltà, e un meccanismo in grado di fermare la luce potrebbe rivelarsi prezioso.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.