CRONACA

La depressione fa vedere il mondo con occhi diversi

Questo disturbo psichiatrico non altera solo l’umore, ma colpisce anche la percezione visiva

NOTIZIE – Le persone depresse non hanno alcuna difficoltà nell’interpretare una scena visiva di grandi dimensioni, ma fanno una gran fatica ad analizzare i dettagli di un’immagine. Julie Golomb, ricercatrice della Yale University, e colleghi hanno fatto vedere a 32 soggetti una breve animazione dove una serie di barre orizzontali di colore bianco si muovevano sopra uno sfondo grigio. I soggetti (che appartenevano a due gruppi, uno al quale era stata diagnosticata di recente una depressione e un altro che invece risultava mentalmente sano) dovevano dire in che direzione si muovevano le barre.

Nei soggetti depressi Golomb ha osservato un maggior numero di risposte corrette e una velocità superiore nel rispondere rispetto agli altri quando l’immagine era grande, mentre la situazione si invertiva quando gli stimoli erano di dimensioni ridotte.

È noto che i soggetti depressi hanno una carenza fisiologica del neurotrasmettitore GABA (una sostanza responsabile della comunicazione fra neuroni), sostanza che è stata collegata anche a un’abilità visiva nota con il nome di “soppressione spaziale”. Questa capacità fa sì che il sistema visivo riesca a eliminare i dettagli intorno a un oggetto sul quale stiamo focalizzando lo sguardo, in modo da individuare anche cose confuse con lo sfondo, come per esempio un serpente in mezzo alle foglie. “Si pensa spesso che la depressione sia soltanto un disturbo dell’umore,” ha spiegato la scienziata, “ ma può avere un impatto sul sonno e sull’alimentazione, e ora sappiamo che può influenzare anche il modo in cui osserviamo il mondo.”

In base a questo risultato, pubblicato sul Journal of Neuroscience, alcuni scienziati hanno ipotizzato che alle presone affette da un disturbo depressivo maggiore potrebbero essere offerte anche delle terapie basate sul training percettivo.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.