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I mestieri più malsani

A sorpresa, gli chef spiccano in cima alla classifica dei professionisti meno virtuosi sul posto di lavoro. All’estremo opposto, i pubblicitari: fumano poco e mangiano bene


CRONACA –
Una compagnia di assicurazioni sanitarie inglese si è data la briga di studiare gli stili di vita dei professionisti più comuni, con l’interesse di mettere a punto polizze più adeguate.

È noto che alcuni mestieri espongono i lavoratori a un rischio maggiore di specifiche patologie professionali, come intossicazioni, infortuni, asma, ernia… La questione, in questo caso, è un’altra: il tipo di lavoro, o l’ambiente in cui lo si esercita, può condizionare la persona ad adottare comportamenti più sregolati? La risposta è affermativa, almeno stando ai risultati del sondaggio di Medicash che ha interpellato più di tremila professionisti. Ebbene, il lavoro meno salutista di tutti è risultato quello di chef. I cuochi fumano come ciminiere e, paradossalmente, mangiano male, consumando snack, patatine fritte o cioccolata quasi tutti i giorni.

“Può essere sorprendente che gli chef siano i primi nella classifica dei mestieri più nocivi, in quanto ci si aspetta che sappiano preparare pasti buoni e sani”, ha commentato Peter Lauris della compagnia assicurativa. “Ma in realtà è probabilmente l’ultima cosa che hanno voglia di fare quando tornano a casa dopo aver passato una giornata tra i fornelli”.

A seguire i cuochi ci sono i contadini, che pure fumano mediamente due pacchetti al giorno e bevono molto, quindi gli elettricisti, gli assicuratori, i costruttori, i bancari, gli addetti ai call center, gli autotrasportatori, gli ingegneri e gli agenti di viaggio.

Nella top ten speculare, i lavoratori più attenti alle buone abitudini sono risultati i pubblicitari, seguiti da insegnanti e assistenti alle risorse umane, poi a scendere sempre meno salutisti si trovano contabili, avvocati, segretari, informatici, ricercatori, infermiere, commesse. Mediamente, tutti i lavoratori intervistati hanno detto di consumare almeno un pasto take-away a settimana.

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