Uncategorized

Sesso vietato (tra zanzare) contro la malaria

Interferire con la strategia riproduttiva delle zanzare che trasmettono il plasmodio della malaria potrebbe essere una via efficace per frenare la diffusione della malattia.

CRONACA – Al termine dell’accoppiamento, i maschi della zanzara Anopheles gambiae, il principale vettore africano della malaria, trasferiscono alle femmine una massa coagulata di liquido seminale e proteine: una sorta di “tappo”, che finora è stato considerato utile soprattutto per impedire nuove fecondazioni da parte di altri maschi. Ora, invece, l’équipe di Flaminia Catteruccia, italiana con laboratorio all’Imperial College di Londra, ha osservato che il tappo serve anche a promuovere il processo stesso di fecondazione: scoperta che potrebbe tornare utile per mettere a punto nuove strategie di lotta alla malaria .

In teoria, l’idea è di quelle davvero semplici: impedire alle zanzare responsabili della trasmissione della malaria di riprodursi, per limitare il numero degli “untori” in circolazione. In pratica, però, il compito è piuttosto complesso e e va da sé che la prima cosa da fare per affrontarlo con successo sia conoscere a fondo la biologia riproduttiva delle zanzare. Con questo obiettivo, Catteruccia e colleghi si sono messi a studiare la composizione, il meccanismo di formazione e la funzione fisiologica del tappo riproduttivo di Anopheles gambiae.

Dallo studio, pubblicato sulla rivista PLoS Biology, sono emerse diverse informazioni interessanti: per esempio che il tappo si forma in virtù dell’azione di un enzima che promuove la coagulazione delle proteine del fluido seminale. O, ancora, che se si interferisce con l’attività di questo enzima, il coagulo non si forma. La scoperta più significativa ai fini applicativi, tuttavia, è il fatto che le femmine che non ricevono il tappo non riescono più a conservare adeguatamente gli spermatozoi nelle proprie vie riproduttive, con conseguenze negative per la fertilità.

Dati questi risultati, la prospettiva per il futuro è quella di cercare di sviluppare una sostanza in grado di interferire con la formazione del tappo, da disperdere nell’ambiente per ostacolare la riproduzione delle zanzare.

Condividi su
Valentina Murelli
Giornalista scientifica, science writer, editor freelance