CRONACA

C’è posta

Riassunto della puntata precedente

Il 19 novembre, compare su internet un migliaio di mail scambiate fra ricercatori della Climate Research Unit (CRU)dell’università dell’East Anglia con colleghi di mezzo mondo tra il 1996 e pochi giorni prima. I favorevoli a più emissioni di CO2 guidati da McIntyre, Watts & Copioni (detti poi più-CO2) scelgono alcune frasi per accusare i derubati di malefatte varie. La polizia inglese indaga, alcuni derubati ricevono minacce di morte, a un altro tentano di rubare i computer dal suo ufficio all’università, la polizia inglese chiede l’aiuto dell’unità speciale anti-terrorismo.

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Negli Stati Uniti intanto

Il 24 novembre il Competitive Enterprise Institute (CEI, più-CO2), avvisa la NASA che rischia una denuncia in tribunale se non gli consegna i documenti relativi a: discussioni interne in merito alle mail mandate ai ricercatori James Hansen e/o Reto A. Ruedy dallo statistico canadese Steve McIntyre per richiamarne l’attenzione sugli errori nei dati NASA sulle temperature, nell’agosto 2007.

Due settimane dopo, la NASA mette i documenti sul proprio sito. Sul contenuto il CEI mantiene un riserbo così stretto che McIntyre, Watts & Co., ignari della pubblicazione, protestano: “La NASA non li molla perché sono troppo compromettenti”. Giovedì scorso compaiono su vari blog.

Compromettenti? Si legge che nel maggio 2007 McIntyre chiede e ottiene le temperature rilevate dalla NASA nel 1998, i codici, le istruzioni su come usarli, e in agosto segnala un errore. Grazie, molto gentile, risponde Reto Ruedy dopo aver consultato i colleghi. Adesso dovete dichiarare che il riscaldamento globale è una bufala, ribatte McIntyre, copia per conoscenza a giornalisti, politici e parenti. Veramente la svista è minima e locale, l’abbiamo corretta, dice Ruedy un tantino meno cordiale di prima, non cambia nulla alla temperatura globale.

Ma il 1998 è ricordato come l’anno più caldo dal 1880 in poi, e McIntyre, Watts & Co. sono assai irritati da quel risultato. Da allora ripetono che il titolo deve tornare al 1934 quando le emissioni di CO2 erano poche e non incolpate di riscaldamento. Pertanto non devono esserlo per il riscaldamento dei decenni scorsi, ammesso che ci sia stato. Comunque se c’era s’è fermato nel 1998.

Non proprio, scrive James Hansen il 17 gennaio, tenuto conto del margine d’errore di 0,025° C nelle statistiche, a conti fatti il titolo spetta pure anche al 2002, al 2003, al 2005, al 2006 e al 2009.

Ma se fa così caldo, perché oggi fa freddo?

Buona domanda.

Risponde James Hansen: “è inverno, ragazzi miei. Questo qui è rigido perché un’alta pressione scalda il Polo Nord (scalda si fa per dire: 6° in più rispetto ai soliti meno 35-40°, ndr) e spinge verso di noi l’aria fredda.”
Morale

Per sapere se il clima tende al rialzo o al ribasso, è come per i BOT. Conviene avere in mano i risultati di 25-30 anni, e meglio ancora dal 1880, così le variazioni stagionali fanno in tempo a cancellarsi a vicenda.

Prossimamente sul vostro schermo

Un po’ per celia un po’ per ripicca, Polluter Watch ha chiesto per vie legali l’elenco dei finanziamenti ricevuti, le copie delle dichiarazioni di conflitti d’interesse e di introiti esterni, le copie delle mail inviate e ricevute e del curriculum vitae di mezza dozzina di scienziati noti per i legami con istituti pro-CO2 finanziati da aziende petrolifere e carbonifere.

(Continua.)

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