POLITICA

Il sinodo anglicano vota per l’indipendenza di scienza e fede

Posizione ufficiale della Chiesa Anglicana in favore della non-contraddizione fra scienza e fede

POLITICA – Nel Regno Unito succede qualcosa di strano. Beh, non tanto strano in effetti, ma visto dal Bel Paese suona come una vera e propria rivoluzione copernicana. Il sinodo della chiesa anglicana ha votato (con la stragrande maggioranza, 241 contro 2) a favore di  una mozione che dichiara ufficialmente che scienza e religione sono indipendenti e non in contraddizione. La cosa ancora più singolare è che – un po’ il contrario di quello che succede da noi – nel Regno Unito è la Chiesa che sembra sentirsi “in minoranza” e continuamente assaltata dagli attacchi degli atei che come Richard Dawkins, non perdono occasione di sfoderare gli artigli e sparare a zero sulla religione.

“Rifiutiamo la percezione che sia necessario scegliere fra scienza e fede, la rudimentale caricatura di una fede cieca e irrazionale,” ha dichiarato Peter Capon della diocesi di Manchester, che ha comunque aggiunto di rifiutare anche lo scientismo che vuole la scienza capace di rispondere a ogni domanda. La presa di posizione della Chiesa inglese è forse anche conseguenza della pressione percepita da molti fedeli in conseguenza di certe critiche che vogliono accomunare gli anglicani ai fondamentalisti americani autori di campagne massicce pro-creazionismo e pro-disegno intelligente negli Stati Uniti. “Rifiutare le scienze d’avanguardia non aiuta nella loro vocazione quei cristiani che sono anche scienziati e non rafforza in alcun modo la voce cristiana in questo campo,” ha aggiunto Capon. In effetti è comprensibile che il sinodo anglicano si proccupi di non mettere a disagio gli scienziati sulla questione religiosa, le statistiche infatti parlano chiaro: la maggior parte degli uomini di scienza scelgono l’ateismo o l’agnosticismo. “Tra il 90%  e il 95% dei membri dell’accademia nazionale delle scienze statunitense e della Royal Society inglese dichiarano di essere atei o agnostici, e dunque chi pratica la scienza dimostra nei fatti di non essere religioso,” commenta Piergiorgio Odifreddi, matematico, divulgatore e presidente onorario dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti).

Capon, pur sottolineando che la Bibbia va presa con estrema serietà e reverenza, ha dichiarato anche che sarebbe un grave errore prenderla come se fosse un moderno libro di scienza. Insomma la Bibbia parla di cose di fede, ma poco ha a che fare con le teorie e i fatti della scienza. Odifreddi è scettico su questo punto. “Quanto a non leggere la bibbia in maniera letterale, Galileo è finito sotto processo per averlo sostenuto, ma oggi la Chiesa ha recepito il suo esempio,” spiega il matematico, che però ritiene che “non leggere un testo in maniera letterale significa arrogarsi il diritto di interpretarlo, e non prenderlo comunque seriamente. ma così è, in effetti: la Chiesa cattolica ha abolito addirittura un comandamento (“non ti farai immagini di cose viventi in cielo, in terra e nell’acqua”), e non ha certo problemi a interpretare i testi nella maniera che le torna piu’ comodo. la scienza, invece, non si basa su testi ma su test! È una cosa molto diversa, e qui risiede a mio parere il nocciolo dell’incompatibilità tra fede e ragione.”

Qui da noi il tema è delicato. Non molto tempo fa la Chiesa cattolica ha ufficialmente fatto pace con Galileo Galilei (ci ha messo qualche secolo), anche perché negare che la Terra giri intorno al Sole oggi come oggi suonerebbe piuttosto ridicolo. Su altre materie però la posizione resta sfumata. L’evoluzionismo viene sempre visto in maniera sospetta dai vertici ecclesiastici. Il giorno del suo insediamento Papa Ratiznger ha persino dichiarato: “Noi [esseri umani] non siamo un qualche prodotto causale e senza significato dell’evoluzione. Siamo il risultato di un pensiero di Dio”. Più chiaro di così.

Il problema da un lato è quello che (almeno su certi argomenti, ma questo in ultima analisi significa potenzialmente su tutte le materie scientifiche) i fedeli si debbano per forza trovare a  scegliere fra fede e scienza (stando alle dichiarazioni di Ratzinger se sono un cattolico fedele per esempio dovrei credere che visto che non possiamo essere il prodotto del caso allora esiste un disegno intelligente che ci ha creato con uno scopo e un significato e dunque devo rigettare il darwinismo?); dall’altro viene anche da chiedersi quanto alto sia il pericolo che gli scienziati di fede cattolica (e non) possano venir influenzati dalla religione nel loro lavoro di ricerca.

Pensiamo soprattutto oggi al dibattito sulle staminali. I veti e gli ostacoli all’uso delle cellule staminali embrionali in Italia provengono  in gran parte da una matrice cattolica. Questo sta notevolmente rallentando il progresso in campo scientifico (e indirettamente il benessere dei cittadini, perché questo tipo di ricerche promette in futuro di trovare cure per molte malattie anche gravi) e spingono gli scienziati a emigrare in paesi più tolleranti, e laici, come appunto la Gran Bretagna e gli Stati Uniti (dopo la recente apertura di Barack Obama).

In Italia dunque la questione scienza/fede è ancora lontana dall’essere risolta, mentre a questo punto il Regno Unito sembra aver messo un punto alla questione. Tom Butler, vescovo di Southwark (dottorato in elettronica), ha dichiarato: “la teologia, la regina delle scienze nel passato, oggi è tollerata come qualcosa di personale, ma non ha più in alcun modo l’autorità sulle scienze vere.”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.