LA VOCE DEL MASTER

I colori della scienza

Intervista a Mario de Stefano vincitore (per due volte) del concorso di illustrazione scientifica organizzato dalla National Science Foundation

LA VOCE DEL MASTER – Mario de Stefano ci ha preso gusto, perché sa come farlo. Nel 2008, con l’opera The Glass Forest (La foresta di vetro) aveva trionfato nella sezione fotografia al concorso di illustrazione scientifica organizzato dalla National Science Foundation (www.nsf.org) e dalla rivista Science; la competizione premia quei ricercatori che sanno utilizzare i mezzi multimediali per promuovere la comprensione dei risultati della ricerca scientifica. La foto immortalava la bellezza invisibile (all’occhio umano) di un’alga unicellulare che contiene cristalli di silicio, simili a tanti triangoli verdi disposti senza un ordine apparentemente preciso. Qualche giorno fa, de Stefano ha trionfato nell’edizione del 2009 del concorso con l’opera Back to the Future (Ritorno al futuro).

Biologo marino che studia microalghe alla Seconda Università di Napoli, Mario de Stefano ha imparato a rendere accattivante un’idea scientifica anche per chi non ha una benché minima idea di cosa sia una diatomea. E ci è riuscito facendosi aiutare da due architetti, cosa davvero insolita per un biologo che passa molto del suo tempo a cercare alghe, patendo il caldo delle aree tropicali o il freddo intenso di quelle polari.

OS: Come nasce l’idea di Back to the future?

MDS: Si tratta di una fotografia, eseguita con un microscopio elettronico a scansione, di colonie dalla forma a ventaglio della diatomea Licmophora flagellata. Sullo sfondo invece c’è l’immagine di un modello di pensilina a funzionamento solare, ispirata alla struttura di questi magnifici organismi. Io ho concepito l’idea e ho realizzato le microfotografia delle diatomee, mentre Carla Langella e Atonia Auletta, che sono architette, hanno sviluppato il rendering della pensilina sullo sfondo.

OS: Non ci ha però svelato il perché del titolo Ritorno al futuro?

MDS: Allude alla necessità di comprendere la natura. Capire la struttura della morfologia di quello che ci circonda e il suo significato funzionale può aiutarci a progettare i materiali e gli oggetti del futuro.

OS: Ed è possibile fare questo con alghe microscopiche?

MDS: Lo studio della morfologia e dell’ecologia di questi minuscoli organismi rivela cose sorprendenti! Mi consente di identificare e comprendere le loro funzionalità e quindi pensare alle potenziali applicazioni biotecnologiche, come appunto la pensilina fotovoltaica della foto.

OS: Lei è un biologo che, a differenza di molti suoi colleghi, crede molto nella divulgazione e nel linguaggio visivo…

MDS: È a mio parere molto importante saper presentare al pubblico un dato scientifico in modo accattivante. Divulgare la scienza significa saper affascinare tutti, anche chi non ha un istruzione scientifica. Ai miei studenti ripeto sempre che un buon scienziato non è colui che sa tutto, ma colui che ha la curiosità di sapere tutto.

OS: Ci tolga una curiosità. Come ha festeggiato la vittoria con i suoi colleghi?

MDS: “Ho festeggiato molto meno dell’anno scorso. Festeggerei di più se questi risultati fossero apprezzati maggiormente nel mio paese e negli ambienti universitari. Se nella società si parlasse di più della scienza che ci riguarda da vicino e meno dell’Isola dei famosi o del festival di Sanremo”.

Condividi su