CRONACA

La tettonica del Lago di Garda

Il Lago di Garda visto dall'alto (NASA/GSFC/METI/ERSDAC/JAROS, and U.S./Japan ASTER Science Team)
Il Lago di Garda visto dall'alto (NASA/GSFC/METI/ERSDAC/JAROS, and U.S./Japan ASTER Science Team)

Un gruppo di ricercatori italiani del CNR, INGV e Università dell’Insubria hanno portato a termine una ricognizione del fondo del Lago di Garda che rivela la struttura delle placche e tracce di antichi terremoti.

NOTIZIE – La zona tra la Lombardia e il Veneto è attualmente a basso rischio sismico. Ma non è sempre stato così. Nel passato il lago ha subito dei movimenti tettonici importanti e le testimonianze di questi antichi eventi sono registrate nelle rocce del fondo del lago. Sono state effettivamente osservate delle rotture e in base ai rilievi sono state identificate tre zone principali: tra -50 metri e -3,6 metri con irregolarità, deformazioni e profonde depressioni chiamate pockmark, una scarpata tra -50 metri e -200 metri interrotta da una depressione a forma di U, e tra -110 metri e -226 metri una zona pianeggiante digradante verso nord anche questa caratterizzata dalla presenza di pockmark.
La presenza delle depressioni pockmark è probabilmente riconducibile a emissioni di gas o di acque interstiziali. Sembra inoltre che il lago si trovasse a livelli inferiori rispetto al presente, in particolare a 30-35 m e a 3-10 m di profondità, quest’ultimo posizionato alla sommità della secca del Vò e correlabile alla superficie sommersa che circonda la punta di Sirmione.
I risultati sono stati ottenuti dai ricercatori del CNR-Istituto per l’ambiente marino e costiero, dell’INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università dell’Insubria, che hanno scandagliato il fondo del lago nella parte meridionale tra la Punta San Vigilio e la penisola di Sirmione con tecnologie molto avanzate che forniscono delle immagini ad alta risoluzione fino a una profondità di circa 500 metri.

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