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Basta un mignolo

CRONACA – Il gruppo di Svante Pääbo, all’istituto Max Planck di Lipsia, continua a complicare la genealogia delle specie umane e a rendere obsoleti i libri di scuola. In una ricerca anticipata on-line da Nature e commentata da  Rex Dalton, Johannes Krause et al. rivelano di aver sequenziato il Dna mitocondriale – ereditato solo per via materna – dell’ultima falange di un mignolo trovata nella grotta Denisova, nei monti dell’Altai in Siberia meridionale. La zona era abitata da Neandertal 38-40 mila anni fa e gli antropologi russi pensavano che il dito appartenesse a uno di loro. Invece il suo Dna mitocondriale non è né di Neandertal, né di sapiens moderni né di un sapiens premoderno che stava da quelle parti 30 mila anni fa.

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Le differenze  –  che andrebbero confermate da differenze nel Dna nucleare, più difficile da estrarre – indicano una specie più antica, diramata del tronco Homo un milione di anni fa. Sarebbe uscita dall’Africa prima dell’heidelbergensis immigrata in Europa tra il 500 e i 300 mila a. C., ma dopo l’erectus immigrata in Cina.

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