IN EVIDENZAPOLITICA

Enti “inutili”: il parere di Silvio Greco

POLITICA – Riceviamo questo intervento del biologo marino Silvio Greco, che pubblichiamo volentieri.

Stupore, incredulità, amarezza, sono le prime sensazioni che mi provoca la comunicazione da parte di una collega della Stazione Zoologica, della paventata chiusura della stessa e dell’OGS di Trieste, nell’ambito della manovra finanziaria.

Il taglio del contributo statale previsto nella manovra finanziaria è per 232 (duecentotrentadue) istituti, fondazioni ed enti. Io ovviamente non conosco personalmente l’attività di tutti questi Enti, mentre conosco bene la Stazione Zoologica Anton Dohrn  che è “l’icona” della scienza di ieri, con i suoi oltre 140 anni di storia, oltre 2000 ricercatori ospitati di cui 20 premi Nobel, e una biblioteca e archivio storici che ci invidia tutto il mondo. Oggi grazie all’attività di ricerca del suo staff, inserito a vari livelli in numerose Società scientifiche e programmi di biologia e scienze del mare in ambito nazionale e internazionale, la Stazione Zoologica ha un prestigio riconosciuto concretamente in ambito internazionale ed Europeo in cui l’Istituto è parte del network MARS (delle stazioni di biologia marina), ed ha un ruolo rilevante nel progetto ASSEMBLE, che vede concretizzarsi la visione antesignana di Dohrn della rete di stazioni biologiche in chiave moderna.

Questa realtà assume inoltre particolare rilievo in rapporto al contesto del Mezzogiorno del nostro paese di cui la Stazione costituisce una delle poche eccellenze scientifiche-culturali. La Stazione Zoologica, oltre ai numerosi commitmens scientifici attualmente in corso, è addirittura il capofila dell’ambizioso progetto ESFR per la realizzazione di grandi infrastrutture per le ricerche in biologia marina in ambito Europeo.
Tutto questo verrebbe vanificato nel caso di una soppressione dell’Ente, o di una perdita di autonomia scientifica e amministrativa.

I costi e la gestione di una qualsiasi istituzione o azienda si possono sempre ridurre, ottimizzare  e razionalizzare, e questo può essere fatto anche per questi Enti, nessuno si oppone ad una necessità di questo tipo, ma il valore e la storia non hanno prezzo, non possono essere considerati tout-court come costi inutili… e una volta distrutti non ritornano… “extintion is forever”…
Ritengo pertanto un imperativo morale alzare la voce contro questo ulterione passo verso la nuova barbarie culturale che si prospetta nel nostro paese.

Sono tempi bui, forse è vero che è finita la modernità e siamo già nel tempo dei nuovi barbari, perchè non riesco a pensare ad altro, rispetto chi pensa che chiudere indiscriminatamente Enti e Istituzioni di riconosciuto valore Internazionale, sia cosa da farsi solo per fare cassa.
Silvio Greco
Biologo Marino

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