CRONACA

Gli imponderabili pericoli del mondiale

Secondo gli esperti di biodiversità i campionati di calcio, che da qualche giorno si stanno svolgendo in Sud Africa, potrebbero minacciare la sopravvivenza delle già esauste specie di avvoltoio del paese

NOTIZIE – In Italia sarebbe bastato qualche cornetto portafortuna. In Sudafrica invece la superstizione assume aspetti più cruenti e coinvolge specie ad alto rischio come gli avvoltoi. L’ondata di entusiasmo nazionale per i mondiali di calcio in Sud Africa (iniziati la scorsa settimana) rischia secondo gli esperti di conservazione di moltiplicare certe pratiche propiziatorie che affondano le radici nella cultura locale, e che sfortunatamente richiedono l’utilizzo di parti animali, in alcuni casi specie rare. Una delle pratiche più temute dai naturalisti e diffuse nel paese si chiama muti e consiste nel fumare il cervello di un avvoltoio.

Il cervello dell’animale viene seccato, tostato e la polvere ottenuta serve a confezionare delle sigarette che se fumate donano (suppostamente) capacità divinatorie. Come se non bastasse fumare le sigarette all’avvoltoio promette anche fortuna negli affari e buona riuscita in varie prove. Una dose del preparato costa poco più di 5 euro.

Mark Anderson direttore esecutivo del BirdLife South Africa è preoccupato per la sorte di questi uccelli.  Le specie in pericolo sono ben sette (sulle nove totali preseni nel paese). A minacciarle sono soprattutto la carenza di cibo, la caccia di frodo e i fili dell’alta tensione.

Di grifone del Capo (Gyps coprotheres) restano soltanto 380 coppie in età riproduttiva. La preoccupazione di Anderson non è solo rivolta direttameinfatti svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema: nutrendosi quasi esclusivamente di carogne aiutano a tenere sotto controllo il proliferare di malattie e parassiti.

“La caccia per procurarsi le teste degli avvoltoi per la pratica del muti è una minaccia aggiuntiva che questi animali non possono affrontare,” ha spiegato Anderson. Gli esperti stimano che ogni anno per il muti vengano uccisi 300 animali, ma con i mondiali questo numero potrebbe anche aumentare.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.