CRONACA

L’anatomia nascosta di Michelangelo

Secondo un gruppo di scienziati dalla Johns Hopkins University, Michelangelo Buonarroti avrebbe nascosto delle rappresentazioni neuroanatomiche nei suoi affreschi

NOTIZIE – È un po’ come starsene a naso in su a cercare un drago o un ippopotamo nelle forme irregolari delle nuvole, solo che Ian Suk, illustratore medico, e Rafael Tamargo, neurochirurgo, – entrambi della Johns Hopkins University School of Medicine, di Baltimora – lo hanno fatto con un affresco di Michelangelo. Risultato? Secondo i due, nascosta fra le pieghe del collo di Dio stesso, starebbe una rappresentazione anatomica del tronco encefalico, la struttura anatomica del cervello che si allunga dall’estremità del midollo spinale proprio sotto ai due emisferi.

Non è la prima volta che qualcuno sostiene di aver individuato un disegno anatomico in un dipinto di  Michelangelo (qualche anno fa, con tanto di pubblicazione sul Journal of the American Medical Association, un fisico ha sostenuto che nella celeberrima “Creazione di Adamo”  sia nascosta una rappresentazione del cervello umano, oppure un altro medico ha visto un rene in un altro affresco michelangiolesco). Il fatto è che storicamente è noto che Michelangelo passasse un sacco di tempo a disegnare rappresentazioni anatomiche (partendo spesso da cadaveri, pratica molto diffusa fra i pittori dell’epoca, ma non troppo tollerata al di fuori delle cerchie artistiche, specialmente fra i religiosi) e le sue splendide rappresentazioni del corpo umano ne sono la prova. Di questi disegni anatomici però solo pochi esempi sono arrivati fino ai giorni nostri. Per questo motivo molti si ostinano a cercarne traccia, anche nei suoi dipinti più famosi.

Questa volta è il turno de “La separazione della luce dalle tenebre”,  uno dei pannelli della Cappella Sistina a Roma.  Suk e Tamargo ne sono sicuri e illustrano le loro osservazioni con tavole dettagliate. Nel dipinto, Dio, avvolto in un fluente drappeggio rosso è visto dal basso e offre la gola allo spettatore. Proprio i solchi del muscoloso collo di Dio nasconderebbero i contorni di un tronco encefalico umano (incluse alcune porzioni di midollo spinale, del ponte, del lobo temporale e altre strutture sub corticali).

Il collo degli altri personaggi nell’affresco, più o meno nella stessa posizione di Dio, è molto più liscio, per questo motivo le irregolarità su quello della divinità non possono essere accidentali, spiega il medico. Un’altra coincidenza sospetta, continua, è che, benché nel complesso i soggetti nella scena ricevano luce da sinistra, dal basso verso l’alto, la gola di Dio invece è illuminata da destra, dall’alto verso il basso. Con questo espediente, continua Tamargo, Michelangelo avrebbe voluto sottolineare quel particolare nel dipinto.

Questa e altre considerazioni hanno convinto i due autori che le loro osservazioni non sono accidentali: Michelangelo ha voluto nascondere di proposito una rappresentazione neuroanatomica nell’affresco.

Sarà vero? Lo studio ha sollevato pareri discordi, e qualche esperto di arte rinascimentale è arrivato a commentare: “Non ha alcun senso!”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.