CRONACAECONOMIA

Gli effetti dei tagli sulla salute

La riduzione della spesa pubblica, che sta avvenendo in modo più o meno radicale in tutta Europa, potrebbe avere dei gravi effetti negativi sulla salute dei cittadini e addirittura provocare delle vittime. È quanto sostenuto da uno studio pubblicato dalla rivista British Medical Journal.

NOTIZIE – Secondo David Stuckler e colleghi dell’Università di Oxford, il livello di spesa sociale in Europa è strettamente connesso con i decessi, soprattutto causati da quelle malattie associate a fattori sociali, come l’infarto e le malattie conseguenti all’abuso di alcol.

Lo studio è basato sull’analisi dei dati relativi alla spesa pubblica nel campo del sociale raccolti dall’OECD (Organisation for Economic Cooperation and Development) relativi a 15 stati europei tra il 1980 e il 2005: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia. I dati comprendono anche gli investimenti per il sostegno alle famiglie con bambini, ai disoccupati, ai disabili, tutti quei fattori che in un modo o nell’altro possono influenzare lo stato di salute delle persone.

I ricercatori hanno osservato che nei periodi in cui gli investimenti sociali sono stati elevati, i tassi di mortalità scendono, mentre crescono sensibilmente quando vengono operati dei tagli.

Hanno anche stimato che per ogni 100 dollari di aumento della spesa sociale per cittadino i decessi per malattie correlate all’abuso di alcol diminuiscono del 2,8% e per malattie cardiovascolari dell’1,2%. Diminuiscono notevolmente anche i suicidi.

Secondo i ricercatori è chiaro che gli investimenti sul benessere dei cittadini, non solo per la cura delle malattie, hanno degli effetti benefici a largo spettro. Non hanno invece riscontrato degli effetti negativi sulla salute in seguito alla riduzione della spesa per gli armamenti o per le carceri.

Il rapporto completo si può leggere qui.

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