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Celle multitasking

IL CORRIERE DELLA SERRA  – Tre miliardi di poveri del terzo mondo hanno urgente bisogno di energia, ma il petrolio e il carbone sporcano e uccidono, i pannelli solari sono poco efficienti, le eoliche deturpano il paesaggio, il nucleare non produce carburanti, sul rubinetto del gas ha le mani … (inserire qui il dittatore di turno), la CO2 riscalda il clima e acidifica gli oceani. Che fare?

Sul Journal of Physical Chemistry Letters è uscita una risposta. Si chiama STEP, che sta per cattura  ”Solar Thermal Electro-chemical Photo” della CO2 atmosferica. E’ un sistema formato da una cella elettrolitica a carbonato fuso, alimentata da un “concentratore termo- solare ad ampio spettro”. La catalisi può essere progettata a temperature tra 700 e 900° C, per isolare carbonio solido e molto più facile da stoccare della CO2, o monossido di carbonio a partire dal quale sintetizzare carburante  e altre sostanze chimiche.

Nell’appendice in open access  (mentre la pubblicazione è a pagamento), Stuart Licht e gli altri autori – dei giovani ricercatori all’università George Washington – forniscono istruzioni dettagliate per costruire il loro sistema. Alla fine calcolano che, se in varie zone soleggiate e deserte, coprisse un totale di 700 km2 farebbe tornare la concentrazione atmosferica di CO2 ai livelli preindustriali in soli dieci anni. Ammettono che in questo caso le celle catalitiche avrebbero bisogno di una quantità pazzesca di litio, ma sono disposti a usarne meno rendendole meno efficienti e a metterci 50 anni!

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Via Physorg.

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