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Chi ha più bisogno di mouse e tastiera?

FUTURO – Un giovane programmatore del Fraunhofer Institute for Applied Information Technology (FIT) ha sviluppato come tesi di specializzazione un prototipo che permette una interazione uomo-macchina del tutto simile a quelle previste dalla fantascienza.

Guardando Georg Hackenberg all’opera con la sua creatura nel video qui sopra, non si può non pensare al film del 2002 di Steven Spielberg Minority Report, dove il protagonista si interfaccia con un immenso schermo olografico e, invece di usare mouse e tastiera, come dispositivo di input usa direttamente le mani, che calzano un paio di speciali guanti.

Gli oggetti virtuali sono afferrati, ruotati e scartati con naturalezza e, soprattutto, velocemente.

Se possibile, almeno concettualmente, questo prototipo è addirittura più avanzato del sui corrispettivo cinematografico. Infatti, l’ambiente di lavoro è chiaramente tridimensionale e le mani non hanno bisogno di scenografici guanti.

I movimenti sono catturati da telecamere 3D che utilizzano il principio del Tempo di Volo (TOF, Time of Flight Principle): quando un oggetto (in questo caso l’operatore) è illuminato da una fonte elettromagnetica, un sensore può ricostruire la sua tridimensionalità misurando il ritardo con cui le onde sono riflesse a seconda della vicinanza delle superfici dal sensore stesso.

illustrazione del principio TOF applicato alle telecamere 3d http://canesta.com/products-and-technology/products/canestavision-chips

Se si pensa che queste apparecchiature sono in grado di misurare e tradurre distanze di pochi millimetri, e per di più in movimento, ci si rende conto di quanto sia raffinata questa tecnologia.

Inoltre, il prototipo è in grado si supportare più utenti.

Spiega Hackenberg:

Abbiamo sviluppato uno speciale algoritmo di analisi dell’immagine, che riconosce la posizione delle mani e delle dita. Questo avviene in tempo reale filtrando i dati in arrivo. I dati grezzi possono essere visti come una specie di paesaggio montagnoso in tre dimensioni, dove i picchi sono le mani o le dita.

In tanti si stanno muovendo verso la creazione di dispositivi “filosoficamente” simili a quello sviluppato al FIT, che forniscano agli utenti una interazione completamente immersiva. Il colosso dell’informatica Microsoft si preparara a lanciare sul mercato il suo Kinect, un accessorio per la console X-Box che sarà in vendita negli Stati Uniti a partire dal 4 novembre 2010. Si può ora veramente parlare di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, e saranno alla portata di tutti.

Il regista Steven Spielberg, accingendosi alla preparazione del film, liberamente ispirato a un racconto del visionario della fantascienza Phil K. Dick, chiese consulenza a sedici esperti in svariati settori (biologia, ingegneria, urbanistica ecc…) per immaginare un 2054 che fosse credibile.

Al di là dello spettacolo, i consulenti hanno fatto sicuramente centro: ai cinefili infatti non sarà certo sfuggita una particolare sequenza del film in cui un uomo in treno sta leggendo un giornale. Ma è un giornale particolare: si tratta di un sottilissimo schermo LCD, flessibile, dove le notizie sono aggiornate in tempo reale.

Ecco due screenshot dal sito Technovelgy

Gli orgogliosi possessori di un iPad, iPhone, Kindle e simili non potranno che provare un vago senso di deja-vu.

Ecco invece una delle sequenze in cui è possibile vedere all’opera il protagonista che utilizza l’interfaccia di cui abbiamo parlato.

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac