CRONACA

La melodia del parlato

La prosodia è fondamentale per comunicare emozioni e pensieri agli altri. Ora gli scienziati hanno scoperto un collegamento con le capacità empatiche

NOTIZIE – Ci sono persone che quando parlano ti incantano. Il suono delle parole, il ritmo del discorso, il tono della voce, ogni singolo ingrediente sembra fatto per catturarti piacevolmente.  Si tratta di una caratteristica che tutti, in modo più o meno evidente, possediamo: gli scienziati l’hanno chiamata prosodia ed è determinata dall’insieme dell’intonazione del discorso, il ritmo, la velocità, la frequenza del suono e la qualità della voce, tutti elementi che servono a veicolare il passaggio dell’informazione linguistica ed emozionale da un individuo all’altro. Lisa Aziz-Zadeh e Tong Sheng dell’Università della Southern California, e Anahita Gheytanchi della Pacific Graduate School of Psychology hanno studiato come la percezione e la produzione della prosodia sono legate a livello neurale a scoprendo anche che gli individui con un tasso maggiore di prosodia nei loro discorsi sono anche quelli con i punteggi più alti nei test standardizzati per misurare l’empatia, la capacità di cogliere e sintonizzarsi sulle emozioni altrui. Questo suggerisce che la prosodia è importante per i legami sociali fra gli individui, anche se non è ancora chiaro se le maggiori capacità empatiche rendano i discorsi degli individui più prosodici o se invece sia il contrario (o se non vi sia alcun legame, per questo gli scienziati vogliono approfondire la questione con studi ulteriori).

Uno dei fatti interessanti emersi dalla ricerca pubblicata sulla rivista PLoS One è che nel cervello esiste un’area che si attiva sia quando si percepisce la prosodia, sia quando la si produce: si tratta dell’area di Broca, storicamente una delle prime aree funzionali individuate nel cervello (implicata nella produzione dei suoni linguistici). Aziz-Zadeh e colleghi hanno chiesto ad alcuni volontari di ripetere frasi senza senso (tipo la sequenza di sillabe “da da da da “) con un’intonazione triste, allegra o altre ancora. Mentre i volontari eseguivano il compito erano sottoposti a una risonanza magnetica.

Gli scienziati oltre a osservare che l’area di Broca entra in gioco sia in fase produttiva che in quella ricettiva hanno anche rilevato che l’attivazione maggiore di questa zona si ha negli individui con i livelli più alti di empatia.

“La prosodia è uno dei molti modi in cui comunichiamo l’uno con l’altro,” ha spiegato Aziz-Zadeh. E non solo: “Quando parliamo con un animale, per esempio, è la prosodia quello che in genere questo coglie nel nostro discorso.”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.