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Non esistono pasti gratis

IL PARCO DELLE BUFALE -Energia pulita, semplice da ottenere, per tutti: una completa emancipazione dai combustibili fossili come fonte di elettricità. Troppo bello per essere vero.

E infatti non lo è.

Eppure su Youtube imperversano dei video dove si spiega come, con dei semplici magneti, si può ottenere una specie di motore con cui prodursi la propria energia, gratis e per sempre.


Nel minuto e mezzo del video qui sopra (uno dei tanti disponibili), la dimostrazione della Magnetic Power, è quasi convincente. La ruota non si ferma, sembra addirittura andare più veloce.

Non viene detto esplicitamente, ma se così fosse ci troveremmo di fronte alle prime macchine a moto perpetuo, o quasi.

Ma allora, come mai a distanza di anni ancora ognuno di noi non ha nella sua cantina un apparato che ci garantisce la totale indipendenza energetica?

Le prime segnalazioni di cui la Rete ha memoria sono degli anni zero, come si può constatare attraverso il sito di “controinformazione” Rense, e persino la TV Australiana se ne è occupata.

La spiegazione si trova facilmente: una macchina di questo tipo non può esistere, a causa di un complotto ordito dalla termodinamica.

È impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica

(Max Planck, Trattato sulla termodinamica, Dover (NY), 1945)

Comunque siano costruite queste macchine, di cui esistono innumerevoli varianti, nessuna ha superato semplici test che ne confermino il funzionamento.

Hanno comunque bisogno di una fonte di alimentazione esterna che generi un campo elettromagnetico, non bastano normali calamite, e per quanto si possa invocare che le macchine estraggano in qualche oscura maniera l’energia attraverso il campo magnetico terrestre, il bilancio non è mai positivo: sono e rimangono degli apparecchi totalmente inutili, almeno per lo scopo dichiarato.

Questi generatori sono solo l’ultima versione di Free Energy che lo scrittore Michael Crichton classificava tra i “tecno-miti”.

Free Energy si può definire tutto un cospicuo insieme di invenzioni, e semplici dicerie delle stesse, che sarebbero in grado di risolvere tutti i nostri problemi energetici.

Alla domanda: Ma dove sono tutte quante? La risposta è immediata: complotto.

In Italia possiamo vantare le invenzioni di Domenico Schietti, curiosamente affini ai congegni qui descritti, e il meccanismo che censurerebbe i novelli Tesla, è riportato qui sotto.

Buona o cattiva fede?

Senz’altro i piani di queste invenzioni sono facilmente reperibili, e i banner pubblicitari abbondano in una moltitudine di siti. Per pochi dollari si può credere di portare a casa la salvezza del mondo, e non è certo la prima volta che accade.

Il team della trasmissione Mythbusters, ha voluto in prima persona sporcarsi le mani e ha costruito tre diversi marchingegni free energy con i progetti disponibili su Internet. Uno di questi, acquistato per 25 dollari, prometteva di estrarre energia dalla curvatura dello spazio. I risultati sono facilmente prevedibili.

Nella stessa puntata è stata anche smascherata una macchina nota come Motore di Bedini: ironicamente, uno degli upload del video precedente è stato eliminato su richesta di una azienda che ha pubblicizzato il lavoro di Bedini.

Purtroppo, come recita un vecchio detto americano, reso popolare anche grazie allo scrittore di fantascienza Robert A. Heinlein:

Non esistono pasti gratis.

È da segnalare che per questo tipo di dichiarazioni, le quali di fatto sfidano tanto le nostre attuali conoscenze scientifiche quanto il nostro buon senso, esiste il Premio Randi.

Istituito dall’illusionista James Randi, promette un milione di dollari a chiunque sia in grado di dimostrare, in situazioni controllate, un genuino fenomeno paranormale.

La partecipazione è semplice, e per l’Italia si può passare attraverso il CICAP.

Moti perpetui e acque reminiscenti sono benvenute.

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac