CRONACA

Un’illusione visiva fa il volatile più grande

Come ingannare una femmina sfruttando i trucchi dell’occhio

NOTIZIE – I buontemponi non risparmieranno le battute. D’altronde un uccello che “cerca di sembrare più grande sfruttando un’illusione visiva” se le va proprio a cercare. Umorismi a parte, l’osservazione di John Endler, biologo evoluzionista della Deakin University di Geelong in Australia, e colleghi è davvero sorprendente e secondo alcuni conferma lo straordinario sviluppo cognitivo degli uccelli.  O almeno, secondo altri,  dimostra che il  loro cervello è soggetto alle stesse illusioni percettive del nostro, evidenziando  una possibile convergenza funzionale fra i due sistemi visivi.

L’uccello giardiniere (chiamato bowerbird, nelle terre originarie, Australia e Nuova Guinea) maschio è noto per l’abitudine (l’80% del suo tempo è speso in questa attività) di addobbare fastosi giardini posti di fronte a una sorta di capanna che funge da rifugio, al solo scopo di attrarre le femmine. In questi giardini l’uccello deposita ad arte sassolini, penne, cocci di bottiglia e vari altri ornamenti. Il fatto è già singolare di per se, ma gli ornitologi non si erano mai accorti di qualcosa di ancor più notevole: gli oggetti vengono disposti in modo da creare un’illusione visiva che fa apparire i padroni di casa più grandi agli occhi della femmina!

La scoperta è avvenuta grazie alla curiosità di Endler e colleghi, che volevano vedere il giardino con gli occhi del volatile: hanno dunque scattato delle foto dalla posizione in cui dovrebbe trovarsi una femmina che si trovasse a passare da quelle parti, e sono rimasti sbalorditi da quello che hanno osservato. Sassolini e oggetti vari sono disposti in maniera precisa: i più grandi sono quelli più vicini al punto di vista della femmina, mentre quelli via via più lontani diventano più piccoli. Questa disposizione crea quella che gli esperti di visione chiamano “prospettiva forzata”. Un esempio di illusione visiva creata con la prospettiva forzata è l’illusione di Ponzo che vedete qui accanto: le due linee gialle sono di identica lunghezza ma quella più in alto a causa della disposizione delle linee nere sottostanti appare più grande. La prospettiva forzata è anche alla base della “stanza di Ames” che vedete qui sotto.

Secondo Endler Il furbo uccello userebbe quest’illusione per dare l’impressione alla femmina di esser più grande (quindi più ben nutrito, più forte e perciò sessualmente più appetibile). Per verificare che non si trattasse di una coincidenza gli scienziati hanno anche provato a fare i dispetti ai poveri esemplari osservati, spostando i sassolini in posizioni casuali. In soli tre giorni gli uccelli ripristinavano il gradiente di grandezza dei sassi e in un paio di settimane rimettevano completamente a posto l’illusione.

Naturalmente fra osservare questa predilezione per la prospettiva (e l’uso fraudolento) e stabilire che questi uccelli (parenti stretti dei corvi, animali provatamente scaltri e dalle notevoli capacità sociali) stanno adottando un comportamento intelligente, ce ne passa. Come dicono gli autori dello studio “le vespe costruiscono nidi elegantemente simmetrici, ma i loro cervelli sono estremamente semplici. Per lo stesso motivo il comportamento dell’uccello giardiniere potrebbe essere il risultato di una procedura innata del cervello, che non richiede abilità cognitive.”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.