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NVDA: technologically correct

FUTURO – Chi ora sta leggendo questo articolo sul proprio schermo, difficilmente è in grado di immaginare come potrebbe usare il proprio computer con gli occhi bendati: tutti i sistemi operativi creano un ambiente basato essenzialmente sulla vista, basti pensare all’uso del mouse e al drag ‘n’ drop.

In un mondo essenzialmente basato sulle tecnologie dell’informazione questo, di fatto, rende impossibile l’utilizzo autonomo di computer da parte di ciechi e ipovedenti senza l’utilizzo di hardware e software appositi.

In particolare, perché l’utente abbia la totale funzionalità, sarebbe sufficiente uno screen reader, cioè un software che “legge” usando un sintetizzatore vocale ciò che accade sullo schermo, che si tratti di un testo digitato o di una pagina web come questa.

Ma un software di questo tipo, ha un costo molto elevato: una breve ricerca in Internet conferma che è difficile trovarne uno che abbia un prezzo inferiore ai 1000 euro.

Nel 2006  è nato però il progetto di NVDA (per NonVisual Desktop Access e che ironicamente si può pronunciare come uno dei più conosciuti brand di schede grafiche), con l’obiettivo di creare uno screen reader che fosse totalmente gratuito, sotto licenza GNU General Public License.

Da Marzo 2010, il software è uscito dalla fase di test, ed è stata rilasciata la prima versione stabile: la 2010.1 e il 29 settembre i programmatori hanno ricevuto il premio Les* is more nella puntata finale della serie ABC New inventors per

l’invenzione capace di fare una vera differenza per la vita delle persone o per l’ambiente

Nel video sottostante, una breve presentazione del software (al momento disponibile solo per il sistema operativo Windows)

I programmatori James Teh and Michael Curran (Queensland University of Technology, Australia), entrambi non vedenti, hanno lavorato al progetto per due anni nel tempo libero e gratuitamente, ma nel 2008 la Mozilla Foundation (che promuove appunto i software a licenza GNU, a partire dal popolare browser Firefox), ha concesso un finanziamento grazie al quale Teh ha potuto dedicarsi al progetto a tempo pieno.

Il programma che, particolare non indifferente, è eseguibile anche da un supporto USB, e la documentazione sono disponibili al sito del progetto

http://www.nvda-project.org/

è anche disponibile un sito di supporto in italiano

http://www.nvda.it/

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac