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Oskar era truccato

IL PARCO DELE BUFALE – La custode s’inorgoglisce di essere presidente del Drosophila melanogaster‘s genetics Fan Club, un gruppetto di fisici, casalinghi, insegnanti, biologi, neuroscienziati, precari, informatici e un economista, alcuni dei quali lettori di OggiScienza e tutti uniti dalla gratitudine per il sacrificio compiuto sull’altare della scienza da miliardi di ditteri innocenti.

Pausa per ammirare lo stile aulico di quanto precede.

Nel 2010, centenario dell‘esperimento con il quale i moscerini della frutta dimostrarono a Thomas Hunt Morgan e al mondo l’esistenza e il ruolo dei geni, la custode-presidente e vice versa sperava di poter annunciare un’altra bella scoperta. Purtroppo le tocca smentirne una. Un anno fa, sulla rivista Cell era uscito Assembly of Endogenous oskar mRNA Particles for Motor-Dependent Transport in the Drosophila Oocyte. Alvar Trucco, I. Gaspar e Anne Ephrussi spiegavano che, grazie a frammenti di microRna connessi al gene oskar, la creatura iniziava a sviluppare in ovo la sua elegante simmetria corporea. E senza confondere le cellule che vanno in testa e quelle che vanno in coda. I nostri corpi essendo anch’essi simmetrici, l’articolo lasciava presagire novità sul loro sviluppo in utero. Ma su Cell di questo mese, i tre scrivono che

tutte le immagini dei dati ottenuti con la microscopia elettronica crio-immune erano state manipolate in maniera inappropriata dal primo autore. Stiamo tuttora rianalizzando i dati sperimentali grezzi, ma possiamo già affermare che non coincidono con le conclusioni pubblicate. Perciò ritrattiamo l’articolo con sincere scuse per gli inconvenienti che possa aver causato.

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Come Retraction Watch, la custode ritiene che 40 immagini falsificate su 45 siano un record mondiale, misera consolazione. Per rivoltare il coltello nella piaga, proprio questa settimana Nature pubblica un editoriale sul’aumento delle ritrattazioni.

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