CRONACA

La danza delle nove rosse

Spiegato un particolare tipo di stella nova: due stelle accoppiate, che orbitano molto vicine l’una all’altra, finiscono per cadere su sé stesse producendo una grande quantità di energia

NOTIZIE – Si chiamano nove rosse ed erano state previste teoricamente per spiegare certi tipi di esplosioni stellari. L’attenzione degli astronomi per questi fenomeni era stata risvegliata da un’esplosione particolarmente violenta osservata nel 2002 e indicata con il nome di V838 Monocerostis. Sono stati osservati altri fenomeni del genere nella nostra Galassia e probabilmente anche in altre galassie. Queste stelle nove raggiungono una luminosità di circa un milione di volte quella del Sole e finiscono la loro vita in giganti o supergiganti rosse che vanno via via raffreddandosi. Per questo si chiamano nove rosse.

Ma tutti i meccanismi ipotizzati per spiegare queste esplosioni non risultavano finora soddisfacenti.

Oggi lo studio lungo e accurato di un altro oggetto simile, chiamato V1309 Scorpii a circa 10.000 anni luce dalla Terra, ha permesso agli astronomi del Nicolaus Copernicus Astronomical Centre a Toruń in Polonia, guidati da Romuald Tylenda, di capirci qualcosa.

Inizialmente, quando è avvenuta l’esplosione nel 2008, V1309 Scorpii sembrava essere una nova come tante altre. Poi ci si è accorti che aveva delle caratteristiche peculiari: si trattava di una nova rossa. Fortunatamente V1309 Scorpii era stata osservata per sei anni consecutivamente prima dell’esplosione dall’Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE), un progetto polacco che utilizza i dati dell’Osservatorio Las Campanas in Cile per cercare materia oscura e pianeti extragalattici. E così gli astronomi hanno potuto ricostruire la sua storia.

Sembra che questo oggetto si sia formato dall’unione delle due stelle che formavano un sistema binario a contatto, cioè un sistema costituito da due stelle così vicine che si toccano fra di loro e condividono lo stesso inviluppo di gas. Prima dell’esplosione le due stelle di V1309 Scorpii orbitavano l’una intorno all’altra ogni 1,4 giorni. Progressivamente, man mano che le stelle si avvicinavano, il periodo di rotazione diminuiva fino a che le due stelle si sono fuse insieme producendo un’esplosione 10.000 volte più luminosa delle due stelle separate. Oggi le osservazioni dimostrano che il sistema è costituito da un’unica stella.

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