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Dai frutti agli elicotteri

Elicotteri con una sola pala? Basta copiare dalle samare, i frutti alati degli aceri.

FUTURO – È ancora prematuro prevedere con certezza se un giorno porteranno passeggeri, ma oggetti simili ai primi prototipi potrebbero in un giorno non troppo lontano essere utilizzati come ricognitori per usi sia civili che militari.

L’idea di un “monocottero” non è nuovissima e infatti risale a quando l’aviazione era ancora agli albori, ma solo di recente si è capito che bisognava applicare la biomimetica, cioè copiare dalla natura.

Nel paper pubblicato sulla rivista Bioinspiration and Biomimetiscs Evan Ulrich (University of Maryland) e colleghi presentano appunto un velivolo costruito imitando il comportamento dei frutti tipici degli aceri, cioè le samare (nella foto). Le samare, grazie a un’espansione del pericarpo, quando si staccano dall’albero iniziano a volteggiare su loro stesse, in modo tale da riuscire a planare anche a grande distanza.

I ricercatori hanno usato telecamere ad alta velocità per filmare le samare nel loro moto di caduta e hanno applicato i dati raccolti per costruire una serie di prototipi.

Una singola pala offre il vantaggio di sfruttare minore energia, e questo si traduce in batterie più piccole e leggere, ma ha anche un grosso svantaggio, cioè la manovrabilità. I ricercatori hanno però scoperto che le samare (artificiali o meno) si muovono in circoli il cui raggio è in rapporto fisso rispetto all’inclinazione dell’ala. Controllando questo parametro è possibile manovrare efficacemente il robot.

Le applicazioni? È prevedibile che come giocattolo sarebbero molto apprezzati, ma è naturale che potrebbero essere usati in campo militare come perlustratori e addirittura Ulrich profetizza che potrebbero competere con i satelliti. Del resto già nel 2006, grazie al finanziamento del DARPA (di cui Oggiscienza ha già parlato qui) la Lockheed Martin annunciava lo sviluppo di microvelivoli che grazie alla forma di una samara sarebbero planati lentamente sul campo di battaglia filmando il territorio durante la discesa con piccole telecamere.

 

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac