CRONACA

Lucy camminava come noi

Dall’analisi di un reperto recentemente scoperto in Etiopia si deduce che i nostri antenati Australopithecus afarensis avessero già sviluppato i piedi ad arco che permettono una disinvolta andatura eretta.

Lucy è sicuramente il fossile più famoso: è il più completo scheletro di antenato di essere umano che sia mai stato trovato. Purtroppo le mancano i piedi, e per anni i paleontologi hanno discusso se gli Australopithecus afarensis camminassero come le scimmie o si muovessero invece come gli umani di oggi: la transizione da una vita parzialmente appesa agli alberi a una vita completamente terrestre è infatti una pietra miliare dell’evoluzione umana.

L’indizio chiave è l’arco del piede che conferisce all’andatura una leva propulsiva e permette di assorbire i contraccolpi mentre si cammina.

Ma a Lucy mancano i piedi… Recentemente ad Hadar in Etiopia, uno dei siti più ricchi di reperti umani, è stato trovato il fossile completo del quarto osso del metatarso di un Australopithecus afarensis. Il metatarso è quell’insieme di ossa del piede formato da cinque ossa lunghe e sottili disposte parallelamente, analogo a quello della mano.

Dall’analisi di questo osso è stato scoperto che Lucy non aveva i piedi piatti: il metatarso è piegato in modo che quando un’estremità del piede appoggiava per terra l’altra era sollevata di circa 8° rispetto al resto del piede. Di conseguenza Lucy poteva usare il piede come una leva, alzando il tallone e spingendo con la parte anteriore sul terreno, proprio come facciamo noi ora, e poteva così camminare per lunghe distanze senza difficoltà, cosa che invece non sarebbe possibile con un piede piatto.

La ricerca è stata pubblicata oggi su Science, e domani è l’anniversario della nascita di Charles Darwin: anche questo un modo per festeggiare il Darwin Day.

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