SALUTE

Curiosando nel colesterolo

SALUTE – Le malattie cardiovascolari sono una tra le principali cause di morte nel mondo, provocando ogni anno più di 17 milioni di vittime. Questi almeno sono i dati che riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tra i vari fattori di rischio ci sono gli elevati livelli di colesterolo nel sangue e la formazione di placche di accumulo sulle pareti dei vasi sanguigni. Oggi, grazie ad una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Cincinnati, sappiamo qualcosa di più riguardo al cosiddetto “colestrolo buono”, l’HDL o high-density lipoprotein.

Ciascuno di noi avrà senz’altro fatto le analisi del sangue almeno una volta e avrà visto che quello che viene misurato non è soltanto il colesterolo totale, ma il rapporto tra HDL (quello “buono”) e LDL (definito “cattivo”). Infatti il colesterolo non è di per sè pericoloso, ma anzi, è una molecola indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo, rappresentando uno dei componenti della membrana cellulare ed essendo alla base della sintesi degli ormoni. Il colesterolo, prodotto soprattutto dalla cellule del fegato, essendo un lipide, circola nel sangue grazie al legame con alcune lipoproteine. Mentre le LDL veicolano il colesterolo dal fegato alla periferia dell’organismo, le HDL sono responsabili di riportare al fegato gli eccessi prodotti dagli altri organi. Le LDL però depositano anche il colesterolo sulla superficie interna dei vasi sanguigni che ricoprono le arterie, causando la formazione delle placche aterosclerotiche.

La ricerca, pubblicata questa settimana su Nature Structural & Molecular Biology, presenta i risultati della struttura delle HDL, capaci di “impacchettare” il colesterolo, rimuovendo gli eccessi in circolo e prevenendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari, come l’infarto. Sean Davidson e colleghi ne hanno scoperto e descritto la struttura tridimensionale, isolandole, per la prima volta, dal sangue di alcuni volontari e analizzandole con sofisticate tecniche spettroscopiche. Le HDL che circolano nel nostro organismo hanno un’alta percentuale di apolipoproteina A-I e grazie alla struttura elastica, possono adattarsi perfettamente alle particelle di lipidi che trasportano.

Come ha dichiarato lo stesso Davidson “questa ricerca è importante per comprendere il ruolo protettivo che le HDL hanno verso le malattie cardiovascolare e decifrarne le interazioni con le altre componenti plasmatiche “.

Cliccando sull’immagine è possibile vedere l’intervista video a Sean Davidson.

Nelle immagini qui sotto è mostrata la  rappresentazione grafica dei valori medi di colesterolo nel sangue nelle diverse popolazioni (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).

 

 


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