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Ricetta al botulino

Sul Sole-24 Ore del 6 marzo, Gilberto Corbellini commemora il prof. Scarascia Mugnozza con un articolo intitolato “Il signore degli Ogm”. L’8 marzo, il direttore pubblica la mail di una lettrice e mette le mani avanti

IL PARCO DELLE BUFALE –  La lettrice Manuela Giovannetti, preside di agraria all’università di Pisa, è nota per una ricerca sulle varietà di granoturco geneticamente modificato, la prima condotta con un gruppo multidisciplinare, dalla quale risulta che alcune giovano al terreno e altre no. Non è contraria per principio agli Ogm, come tanti suoi colleghi sa che, fatti e usati bene, possono essere utili. Sa pure che nel 1974 il prof. Scarascia Mugnozza aveva ottenuto il grano duro Creso senza alcuna ingegneria genetica. Tuttavia “Il signore degli Ogm” fa pensare che da allora mangiamo pastasciutta GM, e lei  segnala al direttore Gianni Riotta che non è così.  Il direttore la prende come una critica e scrive

Io non penso che chi si preoccupa degli Ogm sia un invasato luddista, a patto però che gli anti Ogm accettino che chi ritiene utile la ricerca genetica in agricoltura – come me e questo giornale – non è un lestofante al servizio della Monsanto.

La custode si precipita a rassicurarlo:

Caro Gianni,

Anche se Gilberto Corbellini crede che in ingegneria genetica si usino i reattori nucleari per bombardare il grano con i raggi gamma, come il prof. Scarascia Mugnozza, pazienza. Come precisi tu è uno storico della Medicina, mica dell’agronomia. E poi il 27 dicembre 2009, accanto a un altro suo articolo, c’era una ricetta con Ogm “modificati con il gene della tossina botulinica”. Dato che il botulino è un veleno tremendo che sulla fronte ti spiana le rughe, ma se lo mangi ti spiana pure l’intestino, nessuno può credere che tu e il Sole siate dei lestofanti al servizio della Monsanto.

Anzi, tutti si chiedono come mai non vi ha fatto causa.

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Post rimasto in coda dietro l’attualità giapponese, da oggi Gianni Riotta non dirige più il Sole-24 Ore.


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