CRONACA

Un grandissimo botto

Gli astronomi, equipaggiati con i maggiori telescopi a disposizione, stanno assistendo a quella che potrebbe essere la più grande esplosione osservata. In una galassia lontana, un buco nero sta probabilmente inghiottendo una stella liberando una energia straordinaria.

NOTIZIE – L’esplosione è stata scoperta il 28 marzo al centro di una galassia lontana 3,8 miliardi di anni luce, con il telescopio spaziale SWIFT, e da quel giorno gli astronomi di tutto il mondo la stanno tenendo d’occhio per seguirne l’evoluzione. Inizialmente pensavano che fosse una stella massiccia esplosa in supernova. Ma in questo caso la luminosità avrebbe dovuto decrescere rapidamente, mentre invece è rimasta stabile.

Altri occhi, oltre a quelli di SWIFT, si sono così puntati sull’evento per seguirlo nei dettagli anche in altre radiazioni: il telescopio spaziale Hubble ha cominciatto a fotografarla il 4 aprile, poi, nello stesso giorno, Chandra X-ray Observatory l’ha osservata per 4 ore.

Secondo gli scienziati, è capitato che una stella si è ritrovata troppo vicina a un buco nero, la cui attrazione gravitazionale ha cominciato a inglobare il gas della stella stessa. Nel processo vengono liberate enormi quantità di radiazione sotto forma di getti di particelle ad alta energia che vengono poi osservati da Terra. Dato che i getti puntano proprio nella nostra direzione l’energia che osserviamo è molto concentrata e quindi l’esplosione appare molto luminosa, molto più luminosa che altri casi simili osservati nel passato.

Gli astronomi continuano a raccogliere dati per avere anche la distribuzione della radiazione lungo tutto lo spettro elettromagnetico e capire quindi qualcosa in più del fenomeno. Per dare una spiegazione attendibile, sarà anche importante vedere quanto a lungo durerà l’esplosione.

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