CRONACA

Super sherpa sull’Everest per ripulire la montagna

Per la ventunesima volta l’alpinista Apa Sherpa è arrivato alla sommità della montagna più alta del mondo. Lo scopo: non un record ma l’ecologia. Lui e i suoi 58 accompagnatori porteranno a valle oltre 4 tonnellate di spazzatura.

NOTIZIE – L’11 maggio alle ore 3:30 di notte GMT, che in Nepal corrispondono alle 9:15 di mattina, il grande alpinista nepalese, 51 anni e oggi residente negli Stati Uniti, ha raggiunto la cima dell’Everest per la ventunesima volta. La sua prima scalata dell’Everest è avvenuta nel 1990. Ma sulle montagne ci è nato e ha cominciato a lavorare come portatore all’età di 12 anni. E per la sua grande capacità alpinistica e l’incredibile numero di volte che ha raggiunto la cima dell’Everest (nonché di altre cime notevoli) è oggi soprannominato “Super Sherpa”.

Guida la spedizione Eco Everest che ha lo scopo di ripulire la montagna dai rifiuti lasciati dai precedenti alpinisti. Un problema che sta causando seri danni all’ambiente. Viene lasciato di tutto, dai resti di cibo all’attrezzatura inutile alle bombole d’ossigeno. C’è anche un relitto di un elicottero italiano precipitato nel 1973 e i quattro corpi degli occupanti morti nell’incidente.

Altro scopo della missione è quello di portare l’attenzione mondiale verso i cambiamenti climatici che in Nepal, e in generale in tutta la zona dell’Himalaya, hanno degli effetti maggiori che in altre zone. La linea delle nevi perenni sta retrocedendo lasciando la roccia nuda e senza protezione. Il timore è che i laghi glaciali straripino allagando le valli sottostanti e distruggendo centinaia di villaggi di povera gente. Inoltre, l’acqua proveniente dalle montagne himalayane rifornisce tutto il continente asiatico meridionale e i cambiamenti in atto potrebbero avere delle conseguenze sull’approviggionamento idrico di centinaia di milioni di persone.

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