CRONACA

Scienziati del clima australiani: la situazione si fa rovente

NOTIZIE – Vi ricordate di “who’s a climate scientist?”, il rap prodotto da un manipolo di coraggiosi scienziati del clima australiani? Coraggiosi è davvero il termine giusto, visto che fare lo scienziato del clima in Australia non sembra cosa semplice. Come riporta il Canberra Times, più di 30 ricercatori (ecologi, esperti di politiche ambientali, meteorologi, e fisici dell’atmosfera) “stanno ricevendo un flusso di email abusive con minacce di violenza, stupro, campagne di diffamazione pubblica, attacchi ai familiari”. La polizia è già intervenuta e sta indagando sull’origine di queste email.

L’Università Nazionale Australiana (ANU), per la quale lavorano molti degli scienziati minacciati ha spostato alcuni ricercatori in edifici più sicuri, a tutela della loro incolumità. Fra le vittime dello stalking si trovano Will Steffen, il direttore dell’Istituto sul clima dell’ANU, Andy Pitman co-direttore del dipartimento di ricerca sul clima dell’Università del NSW e David Karoly, professore di meteorologia dell’Università di Melbourne e membro dell’IPCC. Molti degli altri scienziati hanno però chiesto di rimanere nell’anonimato perché temono un’escalation se venissero identificati pubblicamente.

Negli ultimi mesi in Australia la questione climatica è diventata materia di discussione (dai toni piuttosto accesi) pubblica. Lo stato intende infatti introdurre a breve una carbon tax simile a quella in uso in molti stati europei (e altrove), che costringe le industrie che emettono CO2 a pagare un tanto a tonnellata prodotta (il prezzo proposto in Australia sarebbe di 27 dollari americani a tonnellata). Il provvedimento ha suscitato preoccupazioni spoprattutto da parte delle industrie, che minacciano la perdita di posti di lavoro se la tassa verrà introdotta. Un rapporto recente emesso dal Minerals Council australiano denuncia la perdita di 24.000 posti di lavoro se il provvedimento verrà messo in atto. In una recente ricerca Bruce Chapman dell’ANU ha confrontato questo numero con quello delle persone che normalmente cambiano ogni mese lavoro in Autralia concludendo che l’introduzione della carbon tax “avrebbe un impatto così minimo sulla disoccuopazioone autraliana che non dovrebbe nemmeno far parte del dibattito”.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.