SALUTE

L’arma della paura per battere il fumo

Polmoni cancerosi, denti marcescenti e cadaveri umani: non è un film horror, ma l’ultima campagna della Food and Drug Administration (Fda) statunitense per combattere il fumo. Immagini di questo tipo appariranno infatti sui pacchetti di sigarette made in Usa, secondo quanto dichiarato recentemente da funzionari della Fda, nella speranza che questi messaggi visivi possano convincere i fumatori ad abbandonare il loro vizio. Ma funzionerà?

SALUTE – Le nuove etichette saranno apposte sui pacchetti di sigarette e a partire da settembre 2012, in quanto parte di una legge che ha messo la multimilionaria industria del tabacco sotto il controllo della Fda. La nuova politica rappresenta il primo cambiamento nella tipologia di messaggi usati nelle campagne contro il fumo da 25 anni a questa parte. “Con questi avvertimenti, chiunque prenda in mano un pacchetto di sigarette saprà esattamente quali rischi sta correndo”, ha dichiarato ai giornalisti convenuti alla Casa Bianca Kathleen Sebelius, Segretaria della salute e dei servizi umani statunitense.

Le immagini sono innegabilmente forti e di indubbia efficacia visiva: in una delle fotografie che vi compaiono, per esempio, si vede un uomo che fuma una sigaretta attraverso un buco in gola, e un’altra immagine mostra una bocca con denti decolorati e labbra ulcerate. Altre immagini sottolineano i pericoli del fumo passivo per i bambini e mostrano gli effetti del tabacco su malattie polmonari, infarti, ictus, fino alla morte (le immagini della campagna sono disponibili qui). Sebelius ha affermato che gli obiettivi della campagna sono dissuadere gli adolescenti dal cominciare a fumare e dare agli adulti nicotina-dipendenti un ulteriore incentivo per smettere, provocando in questo modo un calo del numero di fumatori negli Stati Uniti: numero che si è mantenuto decisamente stabile negli ultimi anni.

“Vogliamo che i ragazzi capiscano che fumare non rende più affascinanti, e che avere un cancro alla bocca o far ammalare il proprio figlio fumando sono comportamenti irresponsabili”, ha continuato Sebelius. Si calcola che più di 221.000 statunitensi saranno malati di cancro al polmone entro la fine del 2011: una cifra che ammonta a circa il 14% di tutti i casi di cancro negli Usa, secondo l’American Cancer Society. Sebelius stima che il tabacco costa all’economia statunitense duecento miliardi di dollari all’anno in costi medici e minore produttività.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ripetutamente sostenuto che le immagini di organi malati e denti macchiati sui pacchetti di sigarette hanno una funzione positiva. Ma in Europa e altrove, i giovani fumatori comprano spesso adesivi decorativi per nascondere le etichette minacciose sui loro pacchetti di sigarette.

Il gruppo antifumo nordamericano Campaign for Tobacco-Free Kids ha commentato che le immagini costituiscono un cambiamento drammatico rispetto ai messaggi attualmente stampati sui pacchetti, che elencano i potenziali problemi di salute derivanti dal fumo. “Gli avvisi che si trovano oggi sono vecchi di più di 25 anni, la gente non li guarda neppure e non riescono a comunicare i seri rischi del fumo”, sostiene il gruppo.

Le compagnie di tabacco vedono campagne del genere, come del resto ogni legge che miri ad attrarre l’attenzione su problemi derivanti alla salute dal fumo come possibili restrizioni alla loro libertà d’impresa. La compagnia R.J. Reynolds, per esempio, ha contestato la legalità dell’obbligo di avvertimenti più grandi e dell’inserimento di immagini davanti alla corte federale. La compagnia ha dichiarato che la sua mossa mira a mettere in discussione “misure estreme e inefficaci, che hanno creato un ambiente propizio al mercato nero delle sigarette”.

Indipendentemente dalle motivazioni delle multinazionali del tabacco, però, resta in effetti tutta da verificare la teoria della paura indotta come migliore deterrente, se è vero che, come riporta il giornale online Il Post: “Alcune ricerche hanno […] dimostrato che tra le persone la cui autostima era maggiormente legata al fumo, gli avvisi riguardo il rischio di morire hanno paradossalmente suscitato un atteggiamento più favorevole all’uso di sigarette.”

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